Va prendendo corpo con estrema rapidità, l’amara vicenda del concorsone che vede più di 300.000 partecipanti presi in giro dall’attuale maggioranza di governo (sia nazionale, che locale) e privati di una sostanziale prospettiva di accesso all’impiego pubblico.
USB è dell’avviso che anche le opposizioni politiche portino un pezzo di responsabilità in questa vicenda, dal momento che si affannano a speculare sulla vicenda giudiziaria relativa all’appalto per la gestione delle prove preselettive dei concorsi, ma si guardano bene dal mettere sull’avviso gli inconsapevoli cittadini sul fatto che le 2000 assunzioni previste saranno possibili solo se si verificassero 10.000 pensionamenti!
Senza contare che pendono ancora le 36 assunzioni di educatrici di asilo nido, il completamento dell’orario per le assunzioni part-time di 300 istruttori amministrativi e di 91 geometri, oltre che le stabilizzazioni di 87 insegnanti di scuola dell’infanzia e di 120 educatrici.
In nome delle compatibilità economiche e dello slogan “E’ l’Europa che ce lo chiede!” si susseguono manovre finanziarie che colpiscono ogni settore del Pubblico Impiego e che avvengono – in un singolare concorso di colpa – a livello locale, nazionale e internazionale.
Altre manovre arriveranno a pesare sulle nostre tasche, sulle nostre retribuzioni e sui nostri diritti di cittadini e di lavoratori, mentre i governanti e i banchieri europei decidono di salvare le banche “illimitatamente” e di “adottare qualunque misura addizionale pur di riportare in pareggio i conti degli stati membri.”
Nessuno può permettersi più di stare alla finestra in attesa degli eventi. C’è la necessità di dimostrare con forza che l’Europa dei Popoli conta più di quella del denaro e per farlo serve un deciso cambio di passo.
Un cambio di passo che si opponga alla classe padronale (comprese tutte le caste tecnocratiche, politiche e professionali), al sindacalismo della concertazione e delle compatibilità (compreso quello filo-padronale che si bea di avere la stessa visione del mondo della Confindustria e si compiace di sottoscrivere la possibilità di licenziare anche in deroga alle leggi).
Su questo terreno che resiste alle micidiali manovre economiche e vuole portare un deciso attacco alle centrali del potere, oggi c’è solo USB a dare dignità alle rivendicazioni sociali e salariali.
Per questo chiediamo con forza che cessi ogni aiuto alle banche e che si avvii la loro nazionalizzazione, che si sostenga la spesa sociale, quella per l’istruzione, quella per la sanità e si eliminino le spese militari, quelle per le missioni di guerra, quelle per pagare i “galoppini” della politica e per pagare gli appalti inutili.
Cominciamo da questo concorsone: utilizziamo i due milioni di euro destinati alla Praxi, per svolgere con personale comunale le prove preselettive.