Prosegue la mobilitazione dei movimenti per il diritto all’abitare. Dopo la manifestazione di lunedì scorso e la partecipata iniziativa di ieri sarà necessario tornare ancora sulla piazza del Campidoglio per ribadire l’assoluta importanza di mantenere il governo pubblico nelle operazioni di dismissione del patrimonio militare e la preoccupazione per la voracità del ministero della difesa, gli interessi della rendita immobiliare e la debolezza di una amministrazione attenta solo a fare cassa.
“L’incontro con i capigruppo strappato il 25 Ottobre si è svolto nella Sala del Carroccio, alla presenza del capogruppo del PDL Gramazio, del presidente della commissione urbanistica Di Cosimo, dei capigruppo di opposizione Quadrana, Marroni, Alzetta e Azuni, ha dato vita ad un confronto aperto e trasparente che ha permesso di far emergere tutti i nodi e le contraddizioni, ma non ha prodotto il cambio di rotta che ci aspettavamo”.
“I capigruppo hanno capito bene che non è possibile decidere i progetti da realizzare senza tenere conto caserma per caserma dei bisogni e delle aspettative della città, della necessità di coinvolgere i municipi e gli abitanti in un processo partecipativo vero e concreto. Come hanno compreso che è necessario emendare la delibera in discussione per dare maggiore spazio alle superfici ed ai progetti di carattere pubblico e sociale.
Tuttavia il quadro che ne emerge rimane nella sostanza davvero sconfortante, nessun impegno preciso è stato preso: non solo la quota di superfici destinate a servizi pubblici rimane ancora inchiodata al 10% delle cubature che verranno realizzate (una vera miseria!); non è prevista accanto ai servizi una quota di alloggi di edilizia residenziale pubblica da destinare alle graduatorie ed all’emergenza abitativa; non è nemmeno chiaro che i privati che interverranno dovranno realizzare direttamente “a costo zero” per l’amministrazione la parte pubblica di tali progetti, oltre il danno.. pure la beffa!”.
In una città distrutta dal cemento privato e dalle speculazioni, si sceglie ancora una volta la strada di regalare le aree ed i gioielli di famiglia ai soliti costruttori invece di realizzare asili, presidi sanitari, spazi culturali e sociali, case a prezzi accessibili e popolari.
Dove pensano di realizzare i 6000 alloggi popolari previsti dalle delibera del PIANO CASA Comunale?
Quale credibilità ha una politica ed un'amministrazione che non rispetta nemmeno gli impegni presi pochi mesi fa?.
Consapevoli che la nostra richiesta di rimettere al centro le reali necessità dei romani attraverso la realizzazione di servizi e alloggi popolari riguarda l’intera città, non intendiamo fare passi indietro. Il nostro concetto di valorizzazione è lontano da quello che vogliono realizzare i Parnasi e i Caltagirone di turno con i loro project financing. Riteniamo che la città si valorizza nella tutela dei diritti primari di chi la abita e non aumentando potere e ricchezze dei padroni del mattone, i re di Roma cari a Veltroni e graditi anche ad Alemanno.
I movimenti per il diritto all’abitare si appellano ai comitati, alle reti, agli abitanti di Roma per produrre ancora una volta una forte sinergia ed alleanza dal basso, per costringere l’amministrazione comunale ad ascoltarci, per imporre e costruire un'altra città possibile.
Movimenti per il diritto all’abitare: Coordinamento cittadino lotta per la casa, Blocchi Precari Metropolitani, Action, Comitato Obiettivo Casa
AGENZIE DEL 25 OTTOBRE 2010
(omniroma.it)- "PIÙ CASE, MENO CASERME". Con questo striscione e al grido "Casa subito", alcune centinaia di aderenti ai movimenti di lotta per la casa stanno manifestando in piazza del Campidoglio, mentre in consiglio comunale dovrebbe iniziare la discussione sulla delibera per la riqualificazione delle caserme. "Porto Fluviale non si tocca", recita un altro striscione. In occasione della discussione della delibera sulle caserme, l'intenzione dei manifestanti è quella di "presidiare e garantire trasparenza in questa operazione, per evitare speculazioni a danno di chi, invece, ha bisogno di una casa", ha detto Giulia Bucalossi, coordinamento cittadino lotta per la casa. (omniroma.it) (25 ottobre 2010 ore 16:50)
CASA: SIT-IN DEI 'MOVIMENTÌ SOTTO IL CAMPIDOGLIO (ANSA) - ROMA, 25 OTT - Con l'obiettivo di dire 'nò alla «svendita delle caserme» i movimenti per il diritto all'abitare si sono dati appuntamenti in piazza del campidoglio nello stesso momento in cui l'assemblea capitolina discute la delibera sull'utilizzo delle caserme. Alcune di centinaia di manifestanti hanno esposto degli striscioni con su scritto: «Basta speculare, recuperare e requisire», «Basta con i finanziamenti agli armamenti», «La case è un diritto, io lotto non gioco» e «Porto fluviale non si tocca». Dal megafono urlano le loro ragioni spiegando che «l'unica risposta all'emergenza abitativa è stata quella di occupare le caserme. Chiediamo il ritiro della delibera e la cessione delle caserme per l'emergenza abitativa». Il consigliere comunale di Roma in action Andrea Alzetta ha spiegato che «è stato promesso un incontro con i capogruppo. Questa delibera è una grande occasione che deve essere colta: devono dirci quante case popolari saranno inserite nella delibera stessa».(ANSA). FINE DISPACCIO