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Lazio

ROMA, IL FUOCO, PETROLINI E NERONE!

Roma,

 

Roma brucia! Brucia e non smette mai. Le militiae vigilum anzi i Vigili del Fuoco sono incazzatissimi e stanchissimi per il grande incendio che non vuole esaurire il suo impeto funesto ed Egloge appare in scena e dice: Cesaretto te vonno ammazza’. Poppea invece lucida e fredda lo incoraggia: Cesare, persuadi il popolo con uno dei tuoi soliti discorsi.

Ed ecco che arriva lui col suo fiero ghigno truccato da pagliaccio che di fronte ai Pompieri inferociti che gli gridano addosso attacca:

Ignobile plebaglia, così ricompensate i sacrifici fatti per voi? Ritiratevi! Dimostratevi uomini! E domani Roma rinascerà più bella e più superba che pria!

Sentendo queste parole i Pompieri cambiano atteggiamento e umore e cominciano a dire: Bravo!

E lui risponde: Grazie!

E così via sempre più velocemente sempre più incalzanti fino a quando Nerone appena prova semplicemente ad aprire la bocca perché la folla di Pompieri che prima era inferocita e lo voleva uccidere lo acclama e lo sommerge con cori di approvazione!

Da questa superba e geniale interpretazione di Ettore Petrolini ricaviamo una calzante morale che ben si addice al Comando di Roma con i suoi Nerone, Petronio, Tigellino, Poppea e tutta la Corte Imperiale:

Lo vedi all’urtimo com’è er popolo? Quando si abitua a dire che sei bravo, pure che non fai gnente, sei sempre bravo!

Dunque cari militiae vigilum, anzi cari Pompieri del Comando di Roma proprio qui sta il vero problema! Ormai siamo caduti nel tranello di esserci abituati allo sfacelo di questo Comando che una volta era il fiore all’occhiello del Corpo Nazionale. Piano, piano abbiamo ingoiato malumori, mugugni senza fare nulla per contrastare questa Amministrazione che ci sta rubando la salute nei luoghi di lavoro. Che ci manda in giro con dei camion che invece sono delle bighe degne del Circo Massimo. Che ci insulta con delle mascherine FFP3 invece delle protezioni giuste per le vie respiratorie. Che ci fa vergognare quando andiamo a fare la spesa con i buoni pasto e alla cassa presentiamo tre tessere senza sapere quanti soldi ci sono dentro.

Che ci malmena con i raddoppi dei turni e ci manda di rinforzo i moduli AIB di altre Regioni che sono più stanchi di noi e li massacra senza garantirgli il minimo recupero psico-fisico. Che reprime il dissenso e tenta in tutti i modi di imbavagliare coloro che la verità gliela dicono in faccia, tenendo nel suo Palazzo Imperiale solo chi lo osanna e lo venera come un dio pagano.

Siamo diventati resilienti agli infortuni, a tutte queste vessazioni e non diciamo nulla chinando la testa. Facciamo il nostro nobile lavoro come possiamo, attrezzati alla meglio, come un esercito in ritirata di fronte al fuoco che avanza imperterrito che divora tutto quello che trova davanti: camper, case, boschi, sfasciacarrozze, discariche abusive e chi più ne ha, più ne metta!

 

il Coordinamento Provinciale di USB VV.F. Roma