Il 31 marzo 2010 l’amministrazione - con cgil, cisl, uil e csa - ha confermato la riduzione del personale nelle sezioni Ponte del Comune di Roma.
Continua l’opera di demolizione dei servizi all’infanzia con la complicità dei sindacati concertativi i quali, al tavolo convocato dall’amministrazione, non hanno speso una parola per contrastare la ratifica dei tagli ed il trasferimento delle “perdenti sede”, ma si sono limitati ad apporre la loro firma confermando il loro ruolo di bieca connivenza.
Ai trasferimenti forzati delle insegnanti delle sezioni ponte, vanno ad aggiungersi i trasferimenti delle insegnanti causati dalla soppressione delle sezioni avvenuta in molte scuole.
Come se non bastasse anche il piano di formazione per la Scuola dell’Infanzia non potrà essere realizzato a pieno poiché il ritardo nell’avvio, dovuto alla mancanza di fondi e all’organizzazione arruffona, ha messo le insegnanti nella condizione di non poter partecipare ai corsi perché si accavallano gli orari dei corsi base (30 ore) con i corsi flessibili (20 ore).
Intanto anche i servizi per i/le più piccoli/e subiscono una accelerazione in senso privatistico: il Dipartimento XI ha infatti avviato la procedura per l’apertura di nuovi servizi privati “sperimentali” indirizzati alla fascia 0/3.
Mentre i servizi pubblici continuano a subire tagli e molti Nidi rimangono chiusi per mancanza di risorse - tra cui quello in via Floria nel V municipio, in via Perlasca nel VII municipio, in via Serafini nel X municipio, due strutture comunali al Torrino, in viale Newton nel XVI municipio, un asilo in via Val Cannuta nel XVIII municipio, in via Selva Nera nel XIX municipio e un altro in via Conti nel IV municipio - Alemanno sceglie di rafforzare il modello privato dei nidi famiglia stanziando circa 200.000 Euro e affidando la gestione ad assistenti/stagisti, volontari, anziani/pensionati.
Si continua a giocare al ribasso sulla pelle dei bambini, dei lavoratori e delle tanto decantate famiglie.
Le lavoratrici sono però convinte che i servizi all’infanzia, in quanto luoghi educativi non possono essere gestiti con logiche di mercato e pensati come parcheggi in cui il diritto all’educazione sia trascurato o negato, per questo hanno deciso di continuare la mobilitazione e proseguono con:
lo stato di agitazione di tutto iL personale
la ripresa delle iniziative già messe in atto nel corso delle riunioni del Consiglio Comunale (Lun e Gio pomeriggio);
la proclamazione di una giornata di sciopero e di una manifestazione cittadina rivolta a tutto il personale.
A difesa dei servizi educativi e scolastici e contro le politiche di privatizzazione continua intanto il lavoro di RDB per la costituzione della Rete Nazionale di collegamento dei Nidi e delle Scuole dell’Infanzia il cui obiettivo è quello di unificare le vertenze in atto in molte città italiane, per la difesa dei servizi pubblici all’infanzia e per opporci alle politiche di privatizzazione.