In un aula consiliare semideserta e disattenta si è consumato un rito stanco che viene spacciato per un dibattito sul “piano casa”. Intorno al Campidoglio intanto dilagava la protesta. Migliaia di inquilini resistenti, sfrattati, occupanti per necessità, associazioni e reti sociali hanno manifestato tra piazza San Marco, il Campidoglio e piazza Madonna di Loreto. Questo è avvenuto nel più completo disinteresse, con un'unica eccezione, dei consiglieri comunali e degli amministratori capitolini.
Dopo aver portato la protesta sotto le finestre dell'aula consiliare e aver constato che ad attenderli c'era solo una folta presenza di forze dell'ordine in assetto antisommossa, i movimenti per il diritto all'abitare hanno preso atto che il livello del dibattito in aula e che gli unici interlocutori erano in divisa, hanno deciso di lasciare deserta la piazza del Campidoglio e di recarsi in corteo verso la chiesa Madonna di Loreto, dove da martedì alle 17 sono arrampicati 4 degli uomini sgomberati lo stesso giorno dal presidio della ex scuola Tommaso Grossi a Centocelle.
Più di duemila persone hanno bloccato piazza Venezia e via dei Fori Imperiali giungendo poi sotto le impalcature dove si trovano gli sgomberati. Questo è avvenuto tra il grande nervosismo delle forze dell'ordine e solo la grande responsabilità dei manifestanti ha evitato che la tensione generasse disordini.
Ora l'appuntamento è per lunedì prossimo alle 15 in Campidoglio. Per quel giorno è prevista una mobilitazione ancora più grande, perché la posta in gioco è alta e non può essere affrontata con strumenti ordinari. Per questo i “magnifici quattro” che sono sulla cupola hanno deciso di resistere ancora, nonostante il freddo, la pioggia e la stanchezza. Con loro i movimenti vogliono strappare un vero “piano casa” e non una nuova ondata di cemento, tesa a risolvere le necessità del settore edilizio ma non l'emergenza abitativa.
Dal 4 dicembre scorso, giorno dell'apertura della vertenza con l'amministrazione sull'emergenza abitativa, centinaia di persone hanno presidiato l'assessorato alla casa e manifestato nelle forme più diverse, chiedendo al sindaco di mantenere le promesse elettorali, 40mila alloggi popolari. Hanno ricevuto come risposta sgomberi e cariche di polizia.
Di fronte a questo atteggiamento i movimenti non intendono mollare. Denunciano l'insipienza e l'inadeguatezza del “piano casa”, invitano tutti e tutte a mobilitarsi lunedì 1 marzo alle 15 in Campidoglio.
Roma, 26 febbraio 2010 Movimenti per il diritto all'abitare