GLI INQUILINI CHIEDONO CHIAREZZA SULLE MODALITA’ DI DISMISSIONE DI QUESTO PATRIMONIO PUBBLICO E LE TUTELE PER CHI NON CE LA FA!
A partire dalle 10,30 si è tenuto un presidio degli inquilini dell’Enpam di Fontana Candida in Largo Santa Susanna nei pressi della sede della Fondazione.
Alcune decine di donne e uomini, quasi tutti anziani, hanno manifestato per contestare l’atteggiamento dell’Ente previdenziale che sta di fatto ignorando le problematiche sollevate da molti inquilini, tramite il nostro sindacato e l’avv. Grimaldi, relative all’applicazione delle norme di legge che regolano la dismissione degli alloggi che rientrano in un piano di zona.
Proprio nei giorni scorsi si è venuta a conoscere la perizia tecnica fatta dall’ing. incaricato dalla CONIT, soc. preposta all’acquisto dell’invenduto, per valutare il prezzo delle case. Da questa perizia emerge chiaramente che i palazzi sono stati costruiti all’interno del P.d.Z. n. 25 di Fontana Candida e quindi volutamente sono state ignorate le norme che prevedono le modalità di gestione di un’eventuale dismissione e soprattutto il prezzo degli alloggi, visto che nella stessa perizia è indicato il prezzo di mercato delle case.
L’Enpam RE vuole ignorare che acquistare un alloggio in un piano di zona significa sottostare ai vincoli di legge (prezzo massimo di cessione e affitto sociale in base al p.m.c.) che si trasmettono anche nel caso di vendita a singoli inquilini, che durano 99 anni.
Per impedire la speculazione su questi alloggi e la violazione della legge sull’edilizia agevolata ASIA-USB ha chiesto l’intervento della Regione Lazio e del Comune di Roma, affinché venga rispettato il valore sociale delle case e perché vengano comunque garantiti tutti gli inquilini attraverso la concessione di mutui agevolati e l’acquisto da parte di Ater degli alloggi di coloro che non possono acquistare. Una tutela prevista dalle norme regionali. Oggi abbiamo appreso che la Regione ha già contattato più volte la Fondazione.
Ma l’Enpam sta cercando di aggirare il problema di un eventuale ingresso della Regione per garantire la tutela degli inquilini e come se nulla fosse continua ad andare avanti. Anzi si stanno accelerando le operazioni di vendita in questa situazione di incertezza ricorrendo al supporto della CONIT, la quale doveva solo acquistare l’invenduto.
Dopo un lungo confronto telefonico con il responsabile di Enpam RE per le operazioni di dismissione, durante il quale abbiamo ribadito la necessità di aprire il tavolo con la Regione e di sospendere tutte le iniziative di vendita in attesa di capire se e come va risolto il problema del piano di zona di Fontana Candida, il presidio si è sciolto.
ASIA-USB