Al via il nuovo ordinamento professionale della polizia municipale di Roma.
Ancora una volta artificiose creazioni burocratiche, inutili duplicazioni e frammentazioni.
Mentre tutti erano intenti a parlare e confrontarsi sulle disposizioni inerenti l’art.180 del Contratto Integrativo (timbratura sì, timbratura no, autocertificazione sì, autocertificazione no) presso la sede del comando generale, probabilmente all’insaputa della maggior parte dei Lavoratori e delle Lavoratrici del corpo della polizia municipale di Roma, si sono tenute due riunioni, il 17 e il 24 Aprile, circa il nuovo ordinamento professionale.
La bozza del nuovo ordinamento che prevede 14 articoli e 3 allegati e’ stata presentata con tanto di schema di deliberazione da sottoporre all’approvazione del commissario straordinario con i poteri della giunta comunale.
Questo documento liquida in soli 4 articoli, per un totale di circa 93 parole l’ordinamento della categoria C. Gli articoli regolano l’accesso (art. 2), le mansioni (art. 3) la subordinazione gerarchica alla categoria d (art. 4) e la progressione economica (art. 5). Praticamente non dicendo nulla e rimandando tutto alle norme di legge e regolamenti. Queste 93 parole regolamentano l’attività lavorativa di tutta la categoria C, cioe’ di circa quattromilacinquecento lavoratori, a cui sono attribuite le relazioni di natura diretta con gli utenti. Un vero esempio di capacita’ di sintesi o l’ennesima prova di disinteresse per i lavoratori di questa categoria?
Non stanno certo meglio alcuni lavoratori della categoria D, in particolare i nuovi D1 – qui è consistente il numero tra coloro che furono assunti con il concorso del 1990 per intenderci – che restano sospesi tra cielo e terra: sono dei super C o dei mini D?
La bozza del nuovo ordinamento, sottoscritta da cgil, cisl, uil e sulpm nella riunione del 24 Aprile, prevede che per l’accesso nelle posizioni di lavoro di responsabile di reparto, responsabile di sezione e di responsabile del coordinamento di sezioni, quelle per cui sono previste indennità economiche rilevanti, siano istituite prove selettive, in pratica un vero e proprio concorso (art. 7 e art. 8).
Tuttavia, come se fosse stato scritto da Babbo Natale, e in contro tendenza con tutte le altre disposizioni dell’ordinamento, che prevede subordinazioni gerarchiche, prove selettive per qualsiasi progressione – praticamente una lode alla competitivita’ tra i lavoratori – l’art. 14, essenza della manna celeste, prevede che in sede di prima applicazione, senza alcuna motivazione, tutto il personale della categoria D, posizione economica D3 sia collocato nella posizione di lavoro di responsabile di reparto (4841,14 € d’indennità) e tutto il personale già responsabile di reparto sia collocato nella posizione di responsabile di sezione (5615,83 € d’indennità). Come si giustifica questo? Un contentino prima di un proseguimento di carriera articolato in una “naturale selezione”, oppure un modo per evitare le prove selettive che da ora in poi sono state stabilite per i nuovi funzionari? Ma esistono effettivamente tutti questi reparti e tutte queste sezioni di cui a tavolino sono stati nominati i responsabili o si tratta solo di creature artificiali destinate a qualche sindacalista firmatario dell’accordo?
RdB HA ABBANDONATO IL TAVOLO DELLE TRATTATIVE LASCIANDO A VERBALE UNA APPROFONDITA DICHIARAZIONE E CHIEDENDO DI RIMANDARE L’APPROVAZIONE DEL REGOLAMENTO A CURA DI UN ESECUTIVO NELLA PIENEZZA DEI POTERI.