No alla Scuola dei Padroni
15, 16, 17 giugno presidio a Roma presso la sede della 7ª Commissione Istruzione del Senato P.zza delle Cinque Lune, 15,16, e 17 giugno, h. 14-19
USB Scuola Roma aderisce al presidio organizzato dall'Unicobas, in concomitanza con il vaglio degli emendamenti al Senato del Disegno di Legge sulla Scuola.
La lotta contro la trasformazione “genetica” della scuola non si ferma: dallo sciopero del 24 aprile, e ancor prima con le contestazioni al Premier anche a Roma già il 22 febbraio, con lo sciopero in corso degli scrutini, il mondo della scuola sta gridando ad alta voce:
VOGLIAMO IL RITIRO DEL DDL !!
Le false ed elettoralistiche dichiarazioni di apertura al dialogo di questo Governo e delle forze che di fatto lo tengono in piedi, si stanno mostrando per la loro reale natura.
La scuola sta subendo un attacco generale alla sua funzione così come prevista dalla Costituzione con conseguenze gravissime sulle condizioni di vita e di lavoro di tutti coloro che la scuola la FANNO tutti giorni: studenti, docenti, personale ATA e le famiglie.
Buste paga e pensioni ai limiti della povertà, precarietà per tutti, demansionamento e dequalificazione professionale, la mobilità coatta dell'organico funzionale fino al licenziamento, mancanza assoluta di interventi veri, con soldi veri, per la scuola e non per far arricchire Fondazioni private o cordate di imprenditori e cooperative, impoverimento generale delle relazioni umane e di dignità regolate da una presunta meritocrazia, repressiva e autoritaria che dilania qualsiasi possibilità di garantire diritto allo studio e alla formazione per le nuove generazioni: questa è la loro “Buona Scuola”!
L'arroganza di questo Governo, d'altra parte, si fonda sulla auspicata impotenza a cui, “sindacati amici” e collaborativi, vogliono portare i lavoratori della scuola.
Basterebbe ricordare la firma GIA' messa sulla Buona Scuola con l'Accordo di Trento, o i contratti modificati nel 2011 per i precari per capire che loro sono parte del ricatto alla Marchionne, che il Governo sta facendo sulla testa dei lavoratori e dei disoccupati pensando che possa ancora funzionare lo scambio diritti-posto di lavoro.
Lo stiamo vivendo ora, per l'ennesima volta, sulla nostra pelle: lo sciopero degli scrutini è stato “mozzato” dagli accordi e le connivenze di CGIL,CISL e UIL.
A 25 anni dalla legge 146/90 che limita il diritto di sciopero è evidente a tutti che la scelta di “concertare”, in cambio di privilegi economici e, soprattutto, del monopolio sindacale, ha inghiottito le libertà sindacali e democratiche di tutti i lavoratori. Senza diritto di assemblea, senza libertà di sciopero e di organizzazione e soprattutto senza libertà di parola e di insegnamento la Scuola non può ESSERE ! Nell'epoca di chi sta costruendo il Partito Nazionale, noi non siamo interessati al Sindacato Unico che già da decenni sta soffocando anche i lavoratori della scuola.
Le politiche di strangolamento della Trojka (Banca Centrale Europea, Fondo Monetario Internazionale e Unione Europea) stanno riducendo alla fame interi popoli compreso il nostro; non è un caso che tra le linee indicate, già nel 2011, dalla Banca Europea (la famosa lettera Trichet/Draghi) ci fossero proprio: “una riduzione significativa dei costi del pubblico impiego, rafforzando le regole per il turnover (il ricambio, ndr) e, se necessario, riducendo gli stipendi” e “negli organismi pubblici dovrebbe diventare sistematico l'uso di indicatori di performance (soprattutto nei sistemi sanitario, giudiziario e dell'istruzione).”
La Scuola non può continuare a pagare DEBITI non suoi!!