“E’ singolare che Alemanno abbia aderito allo sciopero della fame in occasione del vertice sulla sicurezza alimentare organizzato dalla FAO e non si preoccupi del personale capitolino, che ogni giorno osserva un rigoroso digiuno a causa di un buono pasto bloccato da quasi 10 anni a poco più di 5 euro”, dichiara Roberto Betti, rappresentante RdB al Comune di Roma.
“Va ancora peggio al personale dei nidi - prosegue Betti – a cui il buono pasto non viene corrisposto nonostante gli accordi sindacali esistenti, e che per questo sta facendo partire una vertenza legale assieme a RdB. Oltre ad apparire inutilmente provocatorio nei confronti dei popoli affamati - conclude il rappresentante sindacale - il gesto di Alemanno ha il sapore di una presa in giro anche per i dipendenti comunali”.
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