L’Unione Sindacale di Base Lavoro Privato, unitamente alle altre OO.SS. presenti in azienda, rompe le relazioni industriali con l’amministratore unico di Ferrovie della Calabria s.r.l, Paolo Marino.
In data odierna, dopo ben 11 giorni, si è svolto l’incontro “urgente” che il sindacato in modo unitario aveva richiesto all’amministratore unico di Ferrovie della Calabria. Naturalmente di venerdì, unico giorno nel quale l’amministratore unico è presente in azienda, occupandosi nel resto della settimana di un’altra azienda di trasporto, l’abruzzese Tua. Marino si è presentato con la sfrontatezza di chi vuole misurarsi con le rappresentanze dei lavoratori quando vuole lui e come vuole lui, evidentemente ritenendo che tutto possa essergli concesso, anche di gestire nei ritagli di tempo la più grande azienda di trasporto pubblico locale calabrese.
Un’azienda complessa che gestisce servizi su gomma e su ferro per la popolazione calabrese e che in tutta la regione dà lavoro a oltre 700 lavoratrici e lavoratori, dopo che una cura dimagrante ne ha decimato le maestranze per effetto anche della “quota 100”, non può essere governata da un amministratore unico che si presenta in azienda solo di venerdì.
All’intimazione del sindacato a porre fine a tale comportamento, l’amministratore unico non ha trovato niente di meglio che rispondere che erano fatti suoi e che il sindacato poteva fare ciò che voleva.
Questo è un comportamento offensivo nei riguardi del popolo calabrese e delle centinaia di famiglie che pretendono rispetto e non possono rassegnarsi al fatto che Ferrovie della Calabria venga considerata terreno di scorrerie per interessi privati.
Proprio giovedì 30, nel Consiglio Regionale della Calabria, un intervento bipartisan dei consiglieri ha scongiurato l’applicazione di una norma di spending review regionale che ne avrebbe di fatto decretato la morte finanziaria. Ma i principali problemi per l’azienda non sono finiti: cominciano con una delibera regionale frettolosa che ha previsto l’uscita di FdC dal consorzio Cometra, detentore dei contratti di servizio su gomma (per obbligo di una legge di riordino regionale), nel quale la società possiede il 35% delle quote; e passano per le mancate risorse riscosse e stabilite nell’accordo Stato/Regione del 2012 che ha determinato il passaggio delle quote societarie dallo Stato alla Regione Calabria; e finiscono con la scissione societaria prevista dal riordino del Tpl con la L.35 del 2015.
Vista la gravità della situazione, crediamo che sia legittimo per l’USB Lavoro Privato e per le lavoratrici e i lavoratori che rappresenta, pretendere la presenza costante di un amministratore che abbia a cuore questa importante e strategica azienda calabrese.
Dopo l’interruzione delle relazioni industriali con FdC, il sindacato tutto ha inteso inviare una richiesta unitaria al presidente Oliverio e all’assessore Musmanno, in qualità di detentori della proprietà della società Ferrovie della Calabria, di un incontro che chiarisca questo increscioso comportamento, penalizzante per l’azienda calabrese.
Cosenza, 31.05.2019
USB Lavoro Privato
Trasporti Calabria