Il primo congresso nazionale dell’Unione Sindacale di Base, “ROVESCIARE IL TAVOLO - per un sindacato di classe, conflittuale, indipendente”, in corso a Montesilvano (PE), è giunto oggi nel cuore del dibattito, animato da 50 interventi dei delegati e delegate e di numerosi ospiti presenti.
“La crisi mantiene un potere forte, il padronato ne approfitta”, ha affermato Emidia Papi, dell’Esecutivo Confederale USB, in apertura della seconda giornata di lavori. “Dobbiamo mettere in campo tutta la nostra capacità di lotta, la nostra qualità, quella di tanti militanti che sono nei territori. L’accordo del 31 maggio rappresenta il tragico tentativo da parte di Cgil Cisl Uil di mantenersi a galla mentre perdono pezzi. Ma noi non ci piegheranno – ha concluso Papi - 35 anni fa, quando abbiamo avviato questa esperienza, Cgil Cisl Uil erano ancora più forti”.
“Il Pubblico Impiego si sta confrontando quotidianamente con un attacco mirato a modificare la funzione originaria della PA, con un cambio committenza: da quella sociale a quella all’impresa”, ha osservato Cristiano Fiorentini, dell’ Esecutivo nazionale USB P.I. “E’ un progetto molto pericoloso, che prevede una riduzione del perimetro pubblico con accentramento dei poteri e decentramento del debito. La battaglia dei lavoratori pubblici è la lotta di tutti, perché è in difesa di un modello sociale. Siamo chiamati a scelte importanti sul piano organizzativo e di pratica del conflitto”, ha concluso Fiorentini.
E’ intervenuto Giorgio Cremaschi della Rete 28 aprile in Cgil: “Dobbiamo vergognarci della degenerazione del sindacalismo confederale – ha evidenziato, ed in merito all’accordo sulla rappresentanza, che ha definito “un’infamia”, ha ricordato: “Landini il 29 giugno 2011 dichiarò che le clausole di tregua erano da respingere perché violavano i principi della CGIL, perché rappresentavano per la Cgil un cedimento; oggi dice che ha vinto. Il sistema informativo ha costruito una finta alternativa”.
“Oggi il sindacalismo non può che essere anticapitalista, – ha aggiunto Cremaschi - e va abbandonata l’idea del partito amico, o del centro-sinistra amico. Il sindacato di classe ha nella lotta contro lo sfruttamento il suo centro. In autunno ripartiamo, diamogli una botta vera!”, ha concluso il sindacalista.
Carlo Guglielmi, avvocato del Forum Diritti/Lavoro, ha analizzato le ripercussioni dell’accordo sulla rappresentanza, evidenziando come questo sia profondamente lesivo per i diritti di tutti i lavoratori e le lavoratrici.
Luciano Vasapollo, del Centro Studi Cestes Proteo, ha analizzato la natura sistemica della crisi in atto enfatizzando come, in assenza di un nuovo modello di accumulazione, le politiche di austerità continuino ad attaccare il costo del lavoro ed i diritti dei lavoratori. “Vanno riprese le parole d’ordine storiche – ha affermato Vasapollo - in primis la riduzione dell’orario di lavoro, calcolata sulla vita del lavoratore; la battaglia per l’edilizia pubblica, per il reddito sociale garantito come forma di redistribuzione della ricchezza che i lavoratori hanno creato, e che parta dalla tassazione dei capitali”.
Domani, 9 giugno, il congresso voterà le mozioni presentate e procederà all’elezione dei propri organi dirigenti, dopo aver individuato alcune campagne di mobilitazione generale a partire dai primi di luglio, per arrivare ad un vero sciopero generale in autunno.
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