Dopo le dichiarazioni entusiaste ed i fiumi di parole spese in questi giorni per convincere tutti che l’operazione messa in campo da Sacal, sostenuta dagli Enti in qualità di soci e dai sindacati collaborativi, fosse cosa buona e giusta, i lavoratori Sacal stanno scoprendo che è stato consegnato loro un pacco regalo che però li spinge nel baratro.
Anche quegli stessi lavoratori, che inizialmente avevano voluto credere alle rassicurazioni si stanno rendendo conto che dentro quel pacco regalo non c’è assolutamente niente.
Non esiste un piano industriale che possa dare una garanzia di fattibilità e tenuta dell’operazione, le clausole sociali, così come state definite, sono in realtà vuote e prive di reali garanzie; infatti ad oggi:
Per il personale a tempo indeterminato non si sa quali siano effettivamente le opportunità di ricollocamento.
Per il personale a tempo determinato non è prevista una graduatoria che tenga conto dei pregressi lavorativi.
Le condizioni salariali saranno messe in discussione subito dopo la costituzione della nuova società, la Sgh.
L'esodo agevolato, per il personale che ne volesse fare richiesta, scompare nell'operazione di trasferimento di ramo d’azienda
Queste è lo stato delle cose, dopo le roboanti dichiarazioni da parte di enti e sindacati, che hanno consapevolmente imbarcato i lavoratori su un treno destinato ad un binario morto, partendo da una non verità: hanno detto, infatti, che l’operazione di cessione di ramo di azienda rientrava tra gli obblighi di legge, mentre noi, senza essere stati mai smentiti, abbiamo dimostrato che la legge non prevede affatto questo obbligo!
L’unica opposizione reale, quindi, è stata fatta, come sempre, dalla USB che ha rifiutato di svendere diritti e futuro.
Di fronte a questa situazione c’erano due strade: o accettare il regalo del pacco vuoto e spacciarlo per una vittoria, come hanno fatto gli altri, oppure rispedirlo al mittente e lottare per avere diritti reali, certi e con le dovute garanzie per il futuro dei lavoratori e delle loro famiglie.
Noi abbiamo scelto la seconda strada!
Per questo motivo, la USB Calabria Trasporto Aereo, ha deciso di proclamare uno sciopero dei lavoratori della scalo di Lamezia Terme, per il prossimo 9 aprile!
Questo sciopero sarà occasione per dimostrare alla Sacal e a chi ha avallato questo suicidio, che cosa i lavoratori pensano veramente di quell’accordo.
Lamezia Terme, 29 marzo 2016
USB Lavoro Privato
Settore Trasporto Aereo