Cercando nel dizionario il significato della parola “vicario” si trova questa descrizione:
“È detto vicario l’organo incaricato in via preventiva e generale di esercitare, quale supplente, le competenze spettanti ad un altro, a seguito dell’impossibilità di quest’ultimo di funzionare, per assenza o impedimento del suo titolare. Di solito, oltre ad esercitare le competenze di un altro organo in qualità di supplente, il vicario ha anche competenze proprie; spesso è subordinato all’organo che sostituisce o lo coadiuva nell’esercizio delle sue funzioni.”
Per l’INAIL la figura che sul vocabolario viene definita supplente e quindi con carattere di provvisorietà, ha addirittura un incarico che supera, nella durata, quello del dirigente. Infatti, nonostante l’attribuzione di detti incarichi sia di natura “fiduciaria” quando il dirigente viene trasferito o va in pensione il vicario rimane al suo posto:
è “l’eletto”, l’uomo e/o la donna di fiducia per antonomasia.
Non si trova una disciplina specifica per tale figura nella Pubblica Amministrazione: i vicari dei dirigenti non esistono in nessun Ente del Parastato eccezion fatta per INAIL.
Facendo un po’ di storia la figura del vicario del dirigente nasce in INAIL con il contratto integrativo 2002/2005, a dispetto di qualsiasi previsione normativa. La “scusa” non scritta nel CCIE fu che l’istituzione del vicariato era in discussione all’ARAN, nonostante già allora fosse chiaro che tale normativa non sarebbe mai stata licenziata. Infatti sono passati ben otto anni da allora e la discussione sul vicariato si è persa in qualche tavolo senza mai essere stata rispolverata...
Con il contratto integrativo 2006/2009, l’Amministrazione e le OO.SS. firmatarie dell’accordo, per dare una parvenza di legalità, trovarono un nuovo appiglio nell’art. 18 del Contratto Collettivo nazionale relativo agli stessi anni. Come recita il CCIE …”nelle more della definizione della struttura retributiva per gli incarichi di elevata professionalità in sede di CCNL nell’ambito della specifica tornata contrattuale (art. 21, CCNL 1.10.2007), permane la vigenza della disciplina relativa all’attribuzione delle posizioni funzionali fisse ….” dando in questo modo continuità alle scelte già operate in passato.
Sono trascorsi altri 6 anni ma gli incarichi di elevata professionalità non sono ancora stati disciplinati, e soprattutto non sono ancora state definite le modalità di finanziamento di tale istituto.
Nel frattempo in INAIL l’istituzione del vicariato viene retribuita con il fondo del personale, sottraendo somme dall’incentivo di tutti i lavoratori.
Nel nuovo modello organizzativo, in particolare nella struttura delle Direzioni Regionali di tipo A si arriva al paradosso di istituire un Ufficio con ben due vicari: della serie facciamo un po’ come ci pare…
Eccezione dopo eccezione, sapendo benissimo come vengono attribuiti questi incarichi, di quanti vicari avrà bisogno l’Amministrazione per far fronte alle esigenze di tutti i predestinati?!
Nell’ottica in cui nasce questo nuovo modello, che prevede un ridimensionamento del welfare del Paese, una continua soppressione di servizi all’utenza, maggiori sacrifici e ulteriori impegni da parte dei lavoratori “superstiti” dai continui tagli e dal mancato turn over, quello che appare chiaro è che non si toccano mai le situazioni di “privilegio” frutto dei costumi clientelari. Non si toccano e sopravvivono nonostante tutto.
Questo è solo un aspetto del nuovo modello!!
Nella riunione che si è tenuta lunedì, si è affrontata la parte della Direzione Generale dove, a nostro avviso ci sono ancora troppe Direzioni Centrali (ad esempio due per le Prestazioni).
Per le Consulenze Professionali si nota una chiara contraddizione. Infatti, se da una parte (pag. 10) è specificato che operano in posizione di staff della tecnostruttura della D.G., da un'altra parte (pag. 20) si nota che la CTE e la CIT inspiegabilmente si trovano in posizione di staff la prima con la D.C. Patrimonio e l’atra con la D.C.S.I.T. Inoltre, alcuni Settori delle Consulenze professionali vagano dall’ una all’altra senza che siano conosciute le tematiche relative, che a detta dell’Amministrazione verranno definite in seguito… (sanno già a chi conferire il coordinamento?)
Infine, nell’elenco dei COT che l’Amministrazione ha deciso di chiudere è stato tralasciato, stranamente, quello di Napoli De Gasperi ubicato nello stesso stabile della Sede di Napoli e sorprendentemente sempre sopravvissuto a diversi nuovi modelli organizzativi. Come mai?! Distrazione o posizioni organizzative “protette”, da salvaguardare a prescindere?!
Roma, 3 luglio 2013
USB P.I.
Coord. Naz. INAIL