provincia-sindacati, incontro rinviato
"Troppo sigle": Cgil, Cisl, Uil e Ugl lasciano il tavolo sulle tasse universitarie
di Simona Paolillo

Ieri in Provincia si doveva tenere il primo tavolo tematico sul lavoro richiesto da Cgil, Cisl, Uil ed Ugl convocato per la prima volta dalla stessa Provincia il giorno 29 gennaio scorso con una nota ufficiale. Nella nota non vi era il coinvolgimento di altre sigle sindacali presenti all'incontro di ieri mattina. Da tale anomalia è nata la discussione di due ore che ha portato al rinvio dell'incontro. Il tavolo di ieri si è concluso con un verbale che spiegava le ragioni per cui non si è potuto procedere con la trattazione dell'argomento all'ordine del giorno che riguardava la possibilità di detassare le rate universitarie degli studenti dell'Università che fossero figli di lavoratori in mobilità. Per discutere delle eventuali collaborazioni tra ente Provincia, sindacati e Università ha partecipato all'incontro il pro-rettore dell'Università di Fisciano la professoressa Maria Galante. L'incontro viene rinviato per il battibecco sui partecipanti al tavolo. Secondo i rappresentanti dei sindacati confederali e Ugl si tratta di una "partecipazione eccessivamente allargata" . Le motivazioni di tale posizione saranno spiegate in un documento ufficiale, a quattro firme che invieranno oggi stesso ai responsabili della Provincia. In questo documento saranno tracciate le ragioni per cui si ritiene più opportuno tenere gli incontri operativi sulle tematiche legate alla crisi e ai lavoratori tra Cgil, Cisl, Uil e Ugl e Provincia. I sindacalisti di Cgil, Cisl, Uil e Ugl ricordano con grande positività l'ultimo incontro quando si decise di discutere sull'azzeramento delle tasse degli studenti figli di lavoratori in mobilità, fissandone l'incontro al 2 febbraio mentre il 10 febbraio dovrebbe tenersi quello con i rappresentanti dell'Inps provinciale e gli istituti di credito per riaprire la discussione sulle anticipazioni di liquidità per i cassintegrati, perché si registrano delle incresciose lungaggini sull'erogazione delle Cig. Secondo i segretari di queste sigle sindacali rispetto all'appuntamento tenutosi il 24 gennaio scorso con Cirielli adesso si entra più nello specifico quindi è necessario interloquire tra i diretti interessati che sono i sottoscrittori delle proposte dibattute con Cirielli stesso. E' quanto si apprende dalle dichiarazioni dei segretari provinciali di CGIL CISL UIL che sottolineano che fatta eccezioni per i primi incontri interlocutori e di carattere informativo adesso è necessario per il proficuo prosieguo dei tavoli di concertazione attenersi al coinvolgimento degli interlocutori che ne hanno fatto richiesta e quindi Cgil, Cisl, Uil e Ugl. I rappresentanti dei sindacati confederali precisano che non è un atto di scarsa democrazia nei confronti delle altre associazioni sindacali e che nonostante questo rinvio i lavori non sono assolutamente bloccati per loro ma sono fiduciosi che riprenderanno quanto prima. Continua dunque il dialogo con la Provincia, necessario per far fronte ai problemi dei lavoratori salernitani. Parlano invece di «solita pochezza di CGIL, CISL e UIL» i rappresentanti di Usb accusando le sigle confederali di aver chiesto tavoli separati. Pio Antonio De Felice, del coordinamento provinciale USB Pubblico Impiego apprezza l'intervento dell'Assessore Ferrazzano «che ha dato spessore democratico e di partecipazione con l'invito rivolto ad USB-dichiara De Felice- invece si è consumato l'ennesimo strappo di CGIL, CISL e UIL che hanno preteso un tavolo separato». USB denuncia il comportamento dei rappresentanti territoriali di queste confederazioni sindacali che, secondo loro, costantemente tentano di sottrarsi ad ogni confronto democratico «pretendendo di imporre la loro egemonia sulla rappresentanza sindacale, così svilendo ed umiliando l'importanza del tavolo provinciale su tematiche fondamentali nonché drammatiche che purtroppo non sono stati affrontate». Vista l'impossibilità di intervenire in modo costruttivo e propositivo, alle ore 140 i rappresentanti Usb, dopo due ore, di vani tentativi di intervento hanno consegnato e hanno abbandonato l'incontro che si stava rinviando a nuova data.

L’incontro sindacati dell’università-Anna Ferrazzano viene rinviato per l'indisponibilità, secondo il vicepresidente della Provincia, delle maggiori sigle sindacali a contrattare insieme alle altre sigle sindacali. L'appuntamento era stato fissato già nell'ultimo incontro tenutosi in Provincia con Cirielli che aveva mandato la Ferrazzano a presiedere i tavoli tematici. Era stata scelta un'impostazione quanto più operativa possibile per dare concretezza e celerità alla collaborazione Provincia-forze sociali. La Provincia ha lavorato per confermare la data del 2 febbraio per incontrare l'Università e le sigle sindacali. L'intento era quello di concordare eventuali iniziative a favore degli studenti, appartenenti a famiglie nelle quali risultano soggetti interessati dalla crisi economica e che beneficiano di ammortizzatori sociali. Il vicepresidente Anna Ferrazzano, assessore alle Politiche del Lavoro, ha dovuto prendere atto dell'indisponibilità di Cgil, Cisl, Uil e Ugl a partecipare a un tavolo di contrattazione con Cisale, Consal e Usb. Malgrado la più volte ribadita disponibilità istituzionale ad allargare il confronto e ad ascoltare tutte le sigle sindacali, si è reso necessario rinviare la discussione per l'intransigenza della posizione assunta dai quattro segretari delle maggiori sigle sindacali.

3 febbbraio 2010 Cronaca di Salerno

IL TAVOLO PROVINCIALE SALTA PERCHE' LE SIGLE NON VOGLIONO DISCUTERE TUTTE INSIEME

Si è concluso con un rinvio il tavolo convocato ieri mattina in Provincia di Salerno che mirava ad un incontro tra le sigle sindacali, i rappresentanti provinciali ed il rettore Raimondo Pasquino. Il motivo: guerra tra i sindacati. Cgil, Cisl e UIL e UGL non si sono, infatti, volite sedere allo stesso tavolo con i rappresentanti di Cisal, Confsal e USB. "Malgrado la più volte ribadita disponibilità istituzionale ad allargare il confronto e ad ascoltare tutte le sigle sindacali, si è reso necessario rinviare la discussione per l'intransigenza della posizione assunta dai quattro segretari delle maggiori sigle sindacali", ha detto l'assessore Anna Ferrazzano. Sul fatto è intervenuta proprio la sigla sindacale dell'USB: "Dobbiamo denunciare - dice il responsabile Antonio De Felice - che as fronte di un apprezzato intervento dell'assessore Ferrazzano che ha dato spessore democratico e di partecipazione con l'invito rivolto ad USB, si è consumato l'ennesimo strappo di CGIL, CISL e UIL che hanno preteso un tavolo separato. USB denuncia il comportamento dei rappresentanti territoriali di queste confederazioni sindacali che costantemente tentano di sottrarsi ad ogni confronto democratico: pretendendo di imporre la loro egemonia sulla rappresentanza sindacale, così svilendo ed umiliando l’importanza del tavolo provinciale su tematiche fondamentali nonché drammatiche che purtroppo non sono stati affrontate". La rappresentanza dell'USB ha abbandonato il tavolo alle 14.00 dopo aver consegnato una bozza del loro intervento. Una bozza che puntava a creare una collaborazione con l'università che deve riguardare l'effettuazione di analisi, studi e ricerche di particolare complessità nei vari ambiti di attività e, in particolare, per lo sviluppo di progetti innovativi, anche con riferimento all'applicazione delle nuove tecnologie, il collegamento tra i risultatidella ricerca e il sistema produttivo locale. Collaborare e quindi avviare progetti e iniziative dedicate.

Una proposta che è rimasta solo sulla carta e che se non si riuscirà a venire a capo di questa situazione e a mettere tutte d'accordo le sigle sindacali, rischierà di rimanere carta straccia.

Nonostante l'impegno, sembra che a qualcuno non interessi davvero salvare l'occupazione.

Alleghiamo un’estratto del contributo che i rappresentanti USB avrebbero voluto oggi illustrare all’Amministrazione Provinciale e all’Università di Salerno:

Per sgombrare il tavolo da qualsiasi equivoco, non crediamo ad interventi spot che hanno solo il gusto della propaganda e che, sebbene anche positivi per un numero comunque quasi sempre esiguo e parziale di fruitori, non affrontano in modo strutturale e programmatico costruzioni di buona politica durature e vincenti nel tempo. Interventi spot o paliativi hanno sempre il sapore dell’emergenza e se la crisi finanziaria, divenuta prima economica e oggi sociale, assume sicuramente caratteristiche d’emergenza a cui l’intera classe politica deve dare risposte di carattere nazionale ed europeo, gli attori presenti oggi hanno la responsabilità, per quanto loro di competenza e possibilità, di aprire un confronto programmatico vero e sinergico che sappia gettare le basi ad un approccio sistematico e duraturo per mettere in pratica soluzioni efficaci a quanto dovremo affronare nei prossimi mesi e nei prossimi anni. La crisi è sistemica e sebbene si stiano materializzando disegni che aumentano il conflitto capitale/lavoro resta l’incognità di una società di individui che senza reddito non sono in condizione di riprodurre il modello consumistico e di benessere diffuso propagandato dai primi anni ottanta ad oggi. Non è questa la sede per approfondire le nostre differenze e le nostre visioni politiche e sindacali. Questa è la sede dell’ascolto e della proposta, pertanto ringraziamo l’Assessore dell’invito e ci auguriamo che quello di oggi sia solo il primo di numerosi incontri capaci di dare dignità e spessore ai diversi ruoli di rappresentanza che siamo chiamati a svolgere sul territorio salernitano.

Superare la crisi significa combattere la disoccupazione e su questo tema fondamentali sono le responsabilità dell’amministrazione provinciale visto che la riforma del mercato del lavoro ha previsto, da tempo, il trasferimento alle Province di compiti e funzioni in materia di politiche attive del lavoro e servizi all’impiego; come fondamentali sono le responsabilità dell’Università che resta l’ente principale dell’alta formazione e della ricerca. Non compete al sindacato determinare le condizioni dell’incontro tra queste istituzioni; compete però anche al sindacato pretendere da queste istituzioni risultati e soluzioni per chi non è ancora entrato nel mercato del lavoro o per chi ne è uscito o è nella condizione di uscirne, pretendere risultati e soluzioni per i soggetti a rischio di esclusione sociale, per contrastare l’illegalità sommersa e gli sfruttamenti, per promuovere l’inserimento di fasce deboli nel mondo del lavoro.

Occorre allora che i servizi siano erogati come strumenti di politica attiva del lavoro, presupponendo approcci di lavoro a rete e la definizione di comuni modalità operative che esaltino e valorizzino reciproci ruoli e funzioni dei singoli attori locali. Non si può improvvisare né aspettare che la buona volontà o meglio lo spirito di servizio dei singoli, diano risultati. L’Amministrazione provinciale ha tra i suoi fini istituzionali le competenze in materia di politica attiva del lavoro, collocamento, avviamento al lavoro, servizi all’impiego. Tra le competenze rientrano, in particolare, la gestione dell’attività di accoglienza e di orientamento al lavoro, di consulenza alle imprese per un efficace incontro domanda e offerta del lavoro, informazioni sugli incentivi e sulle politiche attive del lavoro; l’Università deve promuovere lo sviluppo ed il progresso della cultura e delle scienze attraverso la ricerca, l’insegnamento e la collaborazione scientifica e culturale con altre istituzioni, contribuendo così allo sviluppo culturale, sociale ed economico del territorio svolgendo attività didattiche sperimentali anche con la collaborazione ed il supporto di soggetti pubblici e privati. Quindi è oggi indispensabile che la Provincia e l’Università, anche a Salerno mettano in cantiere un’articolata convenzione come è già avvenuto in altri territori italiani. Ai presenti non saranno sconosciute queste iniziative, pertanto non scopriamo l’acqua calda, ma siamo qui per ricordare che l’acqua calda serve e che sono sempre più numerose le persone che ne hanno bisogno. La Provincia e l’Università svolgono un ruolo di primaria importanza per lo sviluppo del territorio di riferimento e della relativa comunità, ciascuna per i propri ambiti di competenza, nella materie e per le attività da ognuna trattate, che per taluni aspetti si intersecano o presentano profili di interesse comune. In particolare, fra gli ambiti e le materie su cui si rilevano interessi comuni, sono evidenti il ruolo che la Provincia dovrebbe svolgere nell’ambito dell’istruzione, della formazione e delle politiche del lavoro, nonché per il raccordo tra il mondo della formazione e il mondo del lavoro, per lo sviluppo dell’innovazione, nell’ambito della promozione della cultura e degli istituti culturali, della cooperazione internazionale, dello sviluppo territoriale anche in ambito rurale e metropolitano ed inoltre nell’ambito del sistema produttivo, anche in un’ottica di connessione tra mondo della ricerca e sistema produttivo locale. L’attività didattica e di ricerca dell’Università ha importanti ricadute anche nell’ambito territoriale: alla luce dei comuni interessi, la Provincia e l’Università devono avviare una proficua collaborazione attraverso la stipulazione di convenzioni e accordi finalizzati, in particolar modo, a favorire e sviluppare utili forme di collegamento tra istruzione e lavoro attraverso iniziative formative ed educative, ovvero per iniziative di studio e ricerca applicate ai diversi ambiti di competenza.

La collaborazione con l’Università deve riguardare l’effettuazione di analisi, studi e ricerche di particolare complessità nei vari ambiti di attività e, in particolare, per lo sviluppo di progetti innovativi, anche con riferimento all’applicazione delle nuove tecnologie, il collegamento tra i risultati della ricerca e il sistema produttivo locale. Collaborare e quindi avviare progetti e iniziative dedicate, con i seguenti obiettivi:

Bisogna coinvolgere tutti i soggetti interessati, e in particolare la Regione e i comuni dell’intera provincia, nonchè le società di trasporto pubblico locale coinvolte nei collegamenti con il Campus dell’Università di Salerno sia  in termini di adeguatezza che di costi, in relazione alle esigenze dell’utenza universitaria, anche con riferimento al tema degli utenti diversamente abili. La Provincia può fungere da catalizzatore e da punto di riferimento di una rete di collaborazioni e integrazioni tra i soggetti pubblici e privati del territorio, nell'area della Ricerca, della Formazione e dell'Innovazione. Tale scelta potrebbe dare inizio ad una sinergia efficace con l’Università volta a costruire le basi per una nuova era occupazionale nel territorio salernitano. Per questo sarebbe importante la costituzione di un Tavolo Provinciale della Ricerca quale ambito di monitoraggio e confronto permanente con l'obiettivo di approfondire le conoscenza e competenze reciproche anche nell'ottica di una concreta progettualità per attivare servizi e iniziative comuni, per il trasferimento e la diffusione di conoscenze anche formalizzate (biblioteche), la formazione specializzata di ricercatori e lavoratori.Infine: richiamiamo ad un’attenzione particolare per la programmazione dei fondi strutturali e finalizzati che prevedono l'assegnazione di finanziamenti a progetti tesi a valorizzare la proposta e la qualità della progettazione, nel campo della ricerca e trasferimento tecnologico, nell'ottica di un concreto collegamento fra risorse e potenzialità espresse dal territorio. Bisogna con urgenza chiudere la stagione dell’inerzia e dell’incapacità politica se veramene vogliamo cominciare la difficile battaglia alla crisi per dare una speranza di futuro ai nostri giovani.

1) valorizzazione delle competenze industriali e di ricerca scientifico-tecnologica nei campi dell'ambiente, delle tecniche agronomiche, delle biotecnologie e delle biomasse, dei nuovi materiali

2) sostegno ai percorsi di diffusione della cultura dell'innovazione, sia all'interno dell'impresa, sia all'interno degli insegnamenti scolastici (come provano le esperienze di successo in alcuni paesi europei, come Svezia e Finlandia) anche attraverso l'integrazione tra sistemi formativi (scuole, formazione professionale, Università, esperienze lavorative) e i luoghi di produzione della Ricerca. Lavorare in rete con chi è deputato a tali compiti rappresenta un volano altamente innovativo ed efficace per lo sviluppo di tutto il territorio, ottimizzando e qualificando le risorse disponibili.

3) aumentare le occasioni di rapporto fra Università, Centri di Ricerca, Industria e imprese, attraverso la creazione di figure professionali destinate a questa attività, l'inserimento di neo ricercatori presso le imprese, l'attivazione di tesi e tirocini formativi all'interno di progetti specifici di Ricerca.

4) erogazione di contributi per: servizi per l'accesso all'istruzione e per la qualità dell'offerta formativa, servizio mensa, trasporto, libri di testo e biblioteche provinciali, sostegno alla frequenza degli alunni disabili, iniziative e favorire il diritto allo studio;