Icona Facebook Icona Twitter Icona Instagram Icona Telegram Icona Youtube Icona Rss

Federazione Regionale

SAMIR: I SOLITI 26 LAVORATORI DELLA CTP NUOVAMENTE SENZA STIPENDIO

Napoli,

All'ATC di Capri è in atto il terzo sciopero dell'USB in pochi mesi (in cui anche stavolta ha aderito la quasi totalità della categoria) per denunciare la mancanza di un piano industriale serio e condizioni di lavoro quotidiane indecenti ed al limite della sicurezza.

Tutto questo mentre il trasporto pubblico locale di Napoli è sempre più allo sbando anche in un periodo particolare come quello delle Universiadi.

L'area metropolitana della città, poi, servita in modo particolare dalla CTP, è costantemente isolata a causa della mancanza di mezzi, mentre l'EAV, di proprietà della Regione Campania, nonostante sia messa molto meglio economicamente rispetto alle altre Aziende di trasporto regionali, ogni giorno che passa diventa più "famosa" per il pessimo servizio offerto e per la pessima immagine che continua a fornire sui media televisivi e sui social (il Presidente De Gregorio è ripagato con la sua stessa moneta!).

Nel marasma generale fatto di incompetenza e malafede, esiste il mondo degli indotti.

Quello che più colpisce la nostra attenzione e che dovrebbe trovare lo sdegno di tutta l'opinione pubblica, riguarda i soliti 26 lavoratori della ditta di pulizie (la SAMIR) che operano in CTP.

Che ad oggi non abbiano ancora percepito lo stipendio di giugno non è una novità, che la ditta SAMIR non lo abbia nemmeno comunicato né alle parti sociali e né ai lavoratori, era altrettanto pronosticabile, quello che più colpisce è la scarsa considerazione che l'azienda appaltante ha dei propri dipendenti.

Ma a questo punto va fatta autocritica!

Sbagliamo noi Organizzazioni Sindacali che troppo spesso ragioniamo con rispetto morale e nel rispetto delle regole.

Sbagliano i lavoratori stessi a non ribellarsi a questo stato di cose, in cui continuano a "collaborare" nonostante i ritardi nei pagamenti e persino la mancanza di fornitura degli indumenti di lavoro estivi e di adeguati dispositivi di protezione individuali (nei cantieri si lavora ancora con l'abbigliamento invernale!).

Ma sbagliano soprattutto i committenti, che affidano gli appalti pur conoscendo l'incapacità degli appaltatori di poter far fronte alla sostenibilità dei capitolati di gara, partendo dal pagamento degli stipendi.

Sbagliano in tanti, ma a pagare sono sempre gli stessi!

BASTA!!!