Dopo l'assemblea generale di ieri, che ha visto protagonisti i mille lavoratori del comparto, che - al termine della stessa - hanno occupato la tangenziale est di Milano, delegati e delegate, lavoratrici e lavoratori stanno proseguendo il presidio permanente all'ingresso dell'Ospedale. Ieri, alle 16.45, ha raggiunto il presidio l'assessore alla Sanità della Regione Lombardia, Mario Melazzini, che ha poi avuto un incontro con la RSU in aula sindacale.
Durante l'incontro è stata ribadita l'incapacità gestionale della proprietà, che sta disperdendo l'eccellenza nell'assistenza, nella cura, nella ricerca e nella didattica che al San Raffaele è stata costruita con i finanziamenti pubblici. Per questo, è stato chiesto all'Assessore di farsi portavoce presso la Giunta della richiesta della RSU di acquisire l'Ospedale come patrimonio pubblico, togliendo l'accreditamento a chi vorrebbe licenziare e creare sprechi degli investimenti fatti con i soldi delle tasse dei cittadini.
Questa mattina, alle 9.30, la RSU ha spiegato le ragioni della protesta in accettazione centrale, raccogliendo la solidarietà dei pazienti. Durante il giorno sono passati dal presidio anche Massimo Gatti, consigliere provinciale, e Basilio Rizzo, presidente del Consiglio Comunale di Milano.
Alle 15, è iniziato l'esame congiunto: la delegazione sindacale ha registrato l'assenza dell'amministratore delegato e ha ribadito l'inconsistenza dei dati economici presentati, che non dimostrano un reale stato di crisi, né mettono in grado la delegazione di fare proposte alternative ai licenziamenti. La RSU, di fronte all'arroganza della proprietà, ha chiesto il ritiro dei licenziamenti e della disdetta di 40 anni di contrattazione. Il confronto è stato aggiornato a martedì 13 alle ore 10.
Il presidio continuerà finché non saranno ritirati licenziamenti e tagli di salari e diritti o finché non ci sia un intervento della Regione e del Governo per acquisire la struttura: facciamo appello a tutte e tutti affinché la mobilitazione cresca.
USB Ospedale San Raffaele