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SAN RAFFAELE, E' GUERRA: OCCUPATA ACCETTAZIONE. OLTRE MILLE IN CORTEO -foto, video-

Milano,

8 MAGGIO SCIOPERO GENERALE SANITÀ LOMBARDA

Questa mattina oltre mille lavoratori del San Raffaele hanno di nuovo occupato l’accettazione dell’ospedale milanese.

 

Come già avvenuto nei giorni scorsi, dopo un’infuocata assemblea i dipendenti sono partiti in corteo. Sono seguiti stati alcuni momenti di tensione quando la polizia ha cercato, schierandosi  con gli scudi, di impedire l’accesso dei dipendenti, non riuscendo però ad evitare che i lavoratori entrassero  nell’accettazione. Durante il confronto una lavoratrice è stata scagliata in terra, colpendo la testa sul selciato. La donna è attualmente ricoverata al Pronto soccorso del nosocomio milanese.

 

La vertenza del San Raffaele si fa quindi più dura. Per l’8 maggio è stato proclamato lo sciopero generale regionale della sanità pubblica e privata, indetto da tutto il sindacalismo di base, per il ritiro dei licenziamenti al San Raffaele, contro le politiche sanitarie regionali e nazionali, la decurtazione di salari e diritti, per lo sblocco dei contratti, contro la spending review  e la chiusura delle strutture sanitarie.

 

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San Raffaele è guerra

Dopo la dichiarazione di guerra di Nicola Bedin fatta recapitare tramite raccomandata ai primi 40 lavoratori del San Raffaele la risposta non si è fatta attendere.

Lo avevamo già annunciato che non saremmo restati inermi a guardare lo stillicidio delle lettere di licenziamento e la risposta, oggi, è stata forte e determinata.

Questa mattina, almeno 1000 lavoratori  hanno dato vita ad un'accesa e combattiva assemblea dove hanno preso la parola i licenziati, applausi, solidarietà, lacrime, rabbia e poi la giusta risposta: al grido di"ADESSO BASTA" i Lavoratori sono usciti in corteo.

I lavoratori occupando l'accettazione dove si pagano i ticket stanno colpendo al cuore gli interessi di Bedin, è inaccettabile che si continui a lasciare strutture sanitarie in mano a chi  vuole trasformare la sanità da bene comune in profitto, licenziando i lavoratori. Il San Raffaele deve diventare pubblico, è questa la dichiarazione di Riccardo Germani dell'Unione Sindacale di Base.

A nulla sono serviti centinaia di poliziotti e carabinieri, in tenuta da combattimento, di fronte alla rabbia dei lavoratori. Siamo lavoratori e non abbiamo paura, si percepiva nel corteo, e dopo decine di minuti di scontri, con lavoratori feriti e portati in pronto soccorso, l'accettazione è stata nuovamente occupata e la polizia si è dovuta allontanare.

Continueremo a trasformare la disperazione di chi perde il posto di lavoro in conflitto agito ed esteso, continua  Riccardo Germani dell'Unione Sindacale di Base, e l'8 maggio sarà una giornata di lotta contro i licenziamenti del San Raffaele estesa a tutti gli ospedali lombardi ed ai settori  della società. Sarà sciopero generale regionale metropolitano di tutte le strutture sanitarie pubbliche e private, dei cittadini che hanno a cuore la sanità come bene comune.

Per il ritiro dei licenziamenti, per la  pubblicizzazione del San Raffaele, contro le scellerate politiche nazionali e regionali in ambito sanitario, il blocco dei contratti, la chiusura delle strutture sanitarie, contro i tagli alla spesa pubblica.

NOI NON CI FERMEREMO NE’ OGGI NE’ MAI!