È ’ultimo regalo ai privati dell’ex Direttore Generale del 118 prima di andare al S. Andrea: nell’impossibilità di svolgere in proprio il monitoraggio dei defibrillatori, consegnati a soggetti ed istituzioni laiche, e la relativa formazione del personale che dovrà utilizzarli, l’ARES 118, su indicazione del proprio Direttore Sanitario, affida il tutto all’ ASEST, società a responsabilità limitata.
“Oltre a non svolgere in proprio un servizio finanziato da una Legge regionale - dichiara Cristina Girardet del coordinamento RdB/CUB del 118 - l’ARES lo affida ad una società privati che si è costituita solo alcuni mesi prima della delibera ed non utilizza gli specifici fondi per sviluppare in proprio il delicato compito”.
“Al contrario di chi vorrebbe un Piano di Rientro dal Deficit spalmato su più anni – prosegue Girardet – crediamo che sia giunta l’ora di affrontare e risolvere il problema degli appalti che producono solo spreco di risorse, precariato e arricchimento delle imprese”, conclude Girardet.
Su questa vicenda è stata presentata una interrogazione regionale dal consigliere Giuseppe Mariani, finalizzata anche a comprendere perché, mentre si continua a parlare di risparmio in Sanità, non si assuma come elemento strategico il controllo ed il monitoraggio degli appalti e delle esternalizzazioni dei servizi ai privati.
20 febbraio 2008
21 febbraio 2008 - EPolis Roma
Denuncia. Servizi e personale esternalizzato, paghe da fame e appalti inesistenti: la battaglia dell'Rdb-Cub
Nelle Asl lavoro e salari in appalto «Così si violano diritti e bilanci»
«Un dipendente costa all'anno 20mila euro, uno in "affitto" 21 ma ne guadagna 8.500»
di Denise Faticante
Roma - Illecita fornitura di manodopera, contratti senza gara d'appalto, salari da fame a lavoratori dal futuro incerto "forniti" da ditte esterne, e dall'altra parte trasferimenti continui dei servizi ai privati, blocco delle assunzioni con un esponenziale aumento del precariato soprattutto quello dipendente da cooperative o società. Questo è lo stato in cui versa la sanità del Lazio secondo la denuncia dell'RdB-Cub che dopo aver redatto tre libri bianchi (presi in considerazione e fatti propri dalla Corte dei Conti) continua la sua battaglia. Dalla prossima settimana, infatti, partiranno iniziative che confluiranno in un'assemblea regionale dove sono invitati anche il presidente e gli assessori competenti chiamati a dare risposte su alcune questioni. I temi messi in campo sono innumerevoli e tutti circostanziati da documenti e delibere. Uno dei punti focali presi di mira dal sindacato di base è l'esternalizzazione dei servizi che «porta da un lato al collasso della sanità pubblica e dall'altra a un enorme spreco di denaro». Gli esempi sono presto fatti: numeri e cifre sulla pelle di lavoratori precari e pazienti inconsapevoli. Nelle pagine del terzo libro dell'Rdb-Cub c'è una scheda che riguarda la differenza di salario tra un esternalizzato e un dipendente. In questo caso si tratta di Telecom che dal '98 ha un impegno contrattuale con la Asl Rmb per gestire il servizio di informatica. Un lavoratore appaltato da Telecom (che in questo caso appartiene alla cooperativa Begonia) costa all'azienda sanitaria 18 euro lorde all'ora, ma ne percepisce di fatto 6,50. Se si vanno a considerare i macro numeri si nota che il personale esterno costa 21.600 euro all'anno ma effettivamente ne guadagna 8.500, mentre un dipendente Asl porta a casa 20mila euro al mese. Partendo da questi dati il sindacato avanza le sue proposte e chiede: una reinternalizzazione dei servizi «visto - denuncia e Teresa Pascuccci del Coordinamento regionale - lo spreco di denaro e l'indispensabilità di questi lavoratori che, parte integrante del tessuto produttivo, devono essere assunti dall'azienda». La battaglia del sindacato si gioca anche su altri binari: contro il piano di rientro e a favore dell'applicazione del contratto di pertinenza. Concetti che, se epurati dal sindacalase, stanno a significare una lotta contro il blocco delle assunzioni, del tourn over e dei tagli di posti letto e contemporaneamente una maggiore garanzia di diritti. Il caso portato da esempio dall'Rdb Cub è emblematico. Si tratta del Policlinico Tor Vergata dove - stando alle denunce del sindacato - lavorano 265 esterni, che dipendono dalla società Arcobaleno srl, inquadrati come "operai pulitori" ma che di fatto svolgono mansioni socio-sanitarie intascando al mese fra i 500 e gli 800 euro. Il grande male individuato dal sindacato sta nel modello aziendalistico della sanità pubblica. «Lo schema è stato fallimentare - continua Teresa Pascucci - I direttori generali hanno una totale egemonia e una responsabilità patrimoniale tale che a volte riescono a sfuggire anche al controllo della Regione». «La sanità è al collasso - conclude - e siamo arrivati al punto che non si può più fare a meno del sistema privato». Per ribadire queste e altre istanze il sindacato sta preparando una mobilitazione generale per chiedere «un servizio pubblico più efficiente e di qualità che risponda alla domanda dei cittadini, più formazione per gli operatori, aumenti salariali, miglioramento delle condizioni di lavoro e nuova occupazione non precaria». Una battaglia che si rinfocola all'indomani dell'ok della giunta regionale sul blocco del turnover e riduzione del 10% della spesa in beni e servizi per ogni Asl. Ma per conoscere i nuovi tetti di spesa per il privato tutto è rimandato al 31 marzo.
La chiave
1 Le barelle e le ambulanze
Nei primi 14 giorni di febbraio le ambulanze del 118 sono state bloccate 808 ore nei pronto soccorsi perchè le barelle erano in corsia
2 La palma va al Casilino
In cima alla lista il Policlinico Casilino con 241 ore di blocco, Pertini 216 . Il 13 febbraio una macchina si è fermata 20 ore.
L'Ares 118 e i defibrillatori interrogazione di Mariani
Dibattito in Regione
Sotto la lente di ingrandimento ancora una volta gli appalti e ancora una volta le esternalizzazioni dei servizi ai privati. Peppe Mariani (Verdi), Presidente della Commissione regionale Lavoro, Pari Opportunità, Politiche Giovanili e Politiche Sociali, ha presentato un'interrogazione urgente al Presidente Marrazzo e all'Assessore sulla privatizzazione della formazione sui defibrillatori. «Bisogna fare chiarezza - scrive Mariani - sull'utilità e la legalità dell'accordo stipulato tra l'Ares 118 e l'Asest (Agenzia per la sicurezza e l'emergenza sanitaria del territorio S.r.l) per l'installazione di defibrillatori. Considerando che parte dei servizi richiesti dall'accordo, come quelli del database territoriale, sono già svolti dall'Ares 118 e che questa non sembra avere i requisiti di garanzia di base per assicurare un livello di sicurezza accettabile per i cittadini».
20 febbraio 2008 - Omniroma
RDB-CUB: ARES AFFIDA A PRIVATI FORMAZIONE SU DEFIBRILLATORI
(OMNIROMA) Roma, 20 feb - «È l'ultimo regalo ai privati dell'ex direttore generale del 118 prima di andare al S. Andrea: nell'impossibilità di svolgere in proprio il monitoraggio dei defibrillatori, consegnati a soggetti ed istituzioni laiche, e la relativa formazione del personale che dovrà utilizzarli, l'Ares 118, su indicazione del proprio direttore sanitario, affida il tutto all'Asest, società a responsabilità limitata». Lo comunica, in una nota, l'Rdb-Cub. «Oltre a non svolgere in proprio un servizio finanziato da una Legge regionale - dichiara Cristina Girardet del coordinamento Rdb-Cub del 118 - l'Ares lo affida ad una società privati che si è costituita solo alcuni mesi prima della delibera ed non utilizza gli specifici fondi per sviluppare in proprio il delicato compito». «Al contrario di chi vorrebbe un Piano di Rientro dal Deficit spalmato su più anni - prosegue Girardet - crediamo che sia giunta l'ora di affrontare e risolvere il problema degli appalti che producono solo spreco di risorse, precariato e arricchimento delle imprese». «Su questa vicenda - conclude la nota - è stata presentata una interrogazione regionale dal consigliere Giuseppe Mariani, finalizzata anche a comprendere perché, mentre si continua a parlare di risparmio in Sanità, non si assuma come elemento strategico il controllo ed il monitoraggio degli appalti e delle esternalizzazioni dei servizi ai privati».
20 febbraio 2008 - Ansa
SANITÀ: LAZIO; RDB, AI PRIVATI FORMAZIONE DEFRIBILLATORI
(ANSA) - ROMA, 20 FEB - «Nell'impossibilità di svolgere in proprio il monitoraggio dei defibrillatori, consegnati a soggetti ed istituzioni laiche, e la relativa formazione del personale che dovrà utilizzarli, l'Ares 118 del Lazio, su indicazione del suo direttore sanitario, affida il tutto all'Asest, società a responsabilità limitata». Lo ha detto Cristina Girardet del coordinamento RdB-CUB del 118. «Oltre a non svolgere in proprio un servizio finanziato da una legge regionale - ha proseguito Girardet - l'Ares lo affida ad una società privata che si è costituita solo alcuni mesi prima della delibera e non utilizza gli specifici fondi per sviluppare in proprio il delicato compito». «Al contrario di chi vorrebbe un Piano di rientro dal deficit spalmato su più anni - prosegue Girardet - crediamo che sia giunta l'ora di affrontare e risolvere il problema degli appalti che producono solo spreco di risorse, precariato e arricchimento delle imprese.