“Casa Iride”, è una struttura sanitaria romana di tipo Hospice, cioè una lungodegenza ad alta intensità assistenziale, garantita da un pool di 6 infermieri e 6 oss altamente specializzati per gestire nelle 24 ore qualsiasi esigenza.
Fortemente voluta nel 2008 dalla Dr.ssa Degrassi, ex D.G. della ASL RM/B, Casa Iride è stata menzionata nel Libro Bianco del ministero della Salute come “Best Practice” ed agli operatori sono stati assegnati attestati di riconoscimento. Una realtà quindi avanzata, che fa da spartiacque nel mare magnum della gestione degli stati vegetativi, nel Lazio quasi completamente in mano alla sanità privata.
“I 12 operatori di Casa Iride hanno ricevuto la scorsa settimana dal servizio infermieristico aziendale ordini di servizio che ne dispongono il trasferimento in blocco dal 1 settembre nella medicina dell'Ospedale Pertini. Ma cosa succederà a Casa Iride da quella data non vi è traccia in nessuna deliberazione aziendale”, l’allarme è lanciato da Piero Pesce, delegato USB della ASL RM/B.
“Temiamo si voglia mettere la struttura sul mercato, a disposizione dei privati – prosegue Pesce - revocando l’impegno assistenziale diretto della ASL. A nostro avviso, sarebbe un’una operazione illecita, senza nessuna gara di appalto, che produrrà come sempre aumento dei costi di gestione aggravando i bilanci aziendali e i conti pubblici, ma anche una qualità dell’assistenza inevitabilmente di più basso livello”.
Precisa il delegato sindacale: “Da noi interpellato, il Direttore Generale, Dr. Bonavita, nega di essere a conoscenza dei trasferimenti, che promette in ogni caso di sospendere anche se ipotizza un bando d’appalto per la risoluzione del problema”.
“Come USB ci chiediamo chi sarà mai il soggetto privato destinato a subentrare in questo servizio senza passare per la porta principale”, incalza Pesce, che aggiunge: “Quello che sta accadendo è solo l'ultimo dei gravi atti compiuti dall'attuale Dirigenza della ASL RM/B, sanzionata a giugno dai VVF e segnalata alla Procura sulle carenze del sistema antincendio del Pertini, servizio anch’esso illecitamente esternalizzato senza atti formali”.
Conclude Pesce: “L’USB e i lavoratori sono in mobilitazione contro questo ennesimo scempio nella sanità pubblica, questa ennesima privatizzazione, questo ennesimo atto lesivo dei diritti dei malati, dei loro familiari e di chi è deputato ad assisterli, e chiediamo al presidente della Regione, al sindaco di Roma e al presidente del Municipio VI, di prendere immediatamente posizione e fare chiarezza su questa vicenda”.
Aderente
alla FSM