Con l’emanazione del Decreto Ministeriale del 13 marzo 2018, attuativo della Legge n° 3 del 2018, meglio conosciuta come “Lorenzin”, viene istituito il “maxi ordine” delle Professioni sanitarie, che comprende ben 17 Albi Professionali, che vanno ad aggiungersi a quelli pre esistenti degli infermieri e ostetriche, dei tecnici sanitari di radiologia medica e di assistente sanitario.
Il “maxi Ordine” è composto quindi dai seguenti nuovi Albi Professionali:
tecnico sanitario di laboratorio biomedico
tecnico audiometrista
tecnico audioprotesista
tecnico ortopedico
dietista
tecnico di neurofisiopatologia
igienista dentale
tecnico fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare
fisioterapista
logopedista
podologo
ortottista e assistente di oftalmologia
terapista della neuro e psicomotricità dell'età evolutiva
tecnico della riabilitazione psichiatrica
terapista occupazionale
educatore professionale
tecnico della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro
Diventa altresì obbligatoria l'iscrizione per tutti i professionisti dipendenti, sia che lavorino nel settore pubblico, sia nel settore privato e per tutti i liberi professionisti. La quota associativa di prima iscrizione è assolutamente esorbitante se paragonata a quella richiesta in altri paesi europei - ad esempio per i TSRM, in Inghilterra è richiesta solo la prima iscrizione di 25 €, in Germania la quota annuale è di 36,7 €, mentre in Francia, per gli Infermieri dipendenti, la quota è di 30 € annui - e quindi va ad erodere in maniera considerevole il risibile aumento dell'ultimo rinnovo contrattuale trasformandosi, di fatto, in una vera e propria tassa aggiuntiva, che riduce ulteriormente il potere d’acquisto degli stipendi.
Senza entrare nel merito della effettiva utilità degli Ordini così come sono attualmente impostati e gestiti - e ce ne sarebbero di cose da obiettare e contestare - non si può non notare però che l'attuale Governo opera con stupefacente continuità con il precedente.
Infatti, lungi dal dar seguito alle posizioni espresse in campagna elettorale, con le scelte fatte nella Legge di bilancio ha ottenuto, pur con l'intento di salvaguardare posti di lavoro, il non invidiabile obiettivo di scontentare tutti.
Di fronte a tutto questo, di fronte alle minacce ricattatorie che quotidianamente ricevono i professionisti che ancora non si sono iscritti - "furbetti sui quali avvieremo controlli " li definisce in maniera svilente e spregevole il presidente Beux su Quotidiano Sanità - USB avvia una campagna nazionale di mobilitazione per difendere i lavoratori della sanità tutta, da questi lobbisti miracolati, da questa ulteriore casta a caccia di poltrone, da questo ulteriore balzello ai danni dei lavoratori. Per questo lotteremo affinché siano le Aziende, pubbliche o private, a pagare la quota associativa e a ricordare al Governo...che ordini non ne prendiamo!
Coordinamento nazionale USB Sanità