Che la coperta nella Sanità regionale fosse ormai troppo corta non è certo una novità ma la situazione descrive una totale inadeguatezza della gestione del Servizio Sanitario.
E così che all’Ospedale Sandro Pertini, che copre una fetta di territorio estremamente popolosa, il 15/12 per “sopperire all’emergenza Tivoli” viene chiuso il reparto che ospitava interventi programmati per aprire la “Holding Area” e cioè un reparto per ospitare i pazienti del PS non ancora stabilizzati.
Risultato: tampono l’emergenza PS e rallento le liste d’attesa degli interventi mandandoli tutti alla Chirurgia creando così un sovraccarico ingestibile.
E il personale per la “Holding Area”? Dieci unità venivano dal reparto chiuso e gli altri (in quanto il rapporto è chiaramente diverso) sono stati tolti dal territorio, ovviamente! Cosi anche il territorio viene scoperto producendo, di conseguenza, l’aumento degli accessi al Pronto soccorso e le chiamate al servizio 118.
Come se non bastasse il 1 gennaio è stata aperta un’ulteriore “Holding Area” ma come?
Semplice: togliendo 10 posti letto alla Chirurgia, la stessa a cui sono stati inviati anche gli interventi programmati, e 2 posti letto al Reparto di ortopedia! Questa volta addirittura il personale per riempire questo nuovo reparto è stato spostato da i reparti di Chirurgia e Blocco operatorio.
E poi ci chiediamo come mai ieri nel Lazio c’erano oltre 1100 pazienti in attesa di ricovero, come mai le liste d’attesa (nonostante è da un anno che le Regione Lazio sostiene di aver ridotto i tempi di attesa) stanno sempre ferme al palo, come mai gli accessi ai Pronto Soccorso sono ormai fuori da ogni controllo o come mai le ambulanze vengono mandate anche a casi per cui basterebbe un intervento della sanità territoriale?
La coperta sarà anche corta e il piano di rientro della sanità del Lazio è sicuramente una spada di Damocle sulla testa di tutti e tutte ma il vortice di cattiva gestione e, osiamo dire, incompetenza strutturale di chi dirige è veramente disarmante.
Una cosa vi accomuna tutti, Presidente Rocca, è chiaro che nella Sanità pubblica non ci mettete piede da anni se non per le vostre passerelle mediatiche. Ma noi, utenti e lavoratori, in questo schifo che ci fornite cerchiamo di sopravvivere.
USB Sanità