Subito la revoca della delibera regionale n. 12/20 del 7. 04. 2022, che ha assegnato in maniera unilaterale centinaia di posti letto COVID ad Ospedali non idonei.
Una situazione drammatica e inaccettabile. Bisogna ridefinire un nuovo piano emergenziale.
Arnas Brotzu con i due Ospedali S.Michele e Businco, l' AOU di Cagliari e i vari presidi Ospedalieri di tutto il territorio Regionale, sono in default per i numerosissimi contagi tra operatori e pazienti.
Adottare il metodo della ripartizione dei posti letto COVID in ospedali COVID Free, così come avevamo preannunciato si sta rivelando fallimentare, inefficace e pericolosa, come testimonia l’aumento esponenziale dei contagi sia fra i ricoverati che fra il personale. Come USB Sanità abbiamo sollecitato in diverse circostanze di riorganizzare gli ospedali COVID Free in maniera tale da renderli idonei per poter ospitare e curare i pazienti positivi. Abbiamo invece assistito a un continuo scarica barile tra le istituzioni e i sindacati compiacenti fino a non predisporre tutti gli accorgimenti strutturali, logistici, tecnologici e organizzativi e poter riconoscere il rischio infettivo agli operatori, coinvolti loro malgrado nella gestione dei pazienti positivi.
Oramai non si contano più i pronto soccorso e reparti chiusi anche quelli ematologici e oncologici. Quelli aperti oramai sono al collasso, promiscui e privi di identità. Intollerabile poter vedere i pazienti nei corridoi, privati del rispetto e della dignità, con il personale sanitario oramai ridotto all'osso, costretto ad andare avanti e indietro e da un luogo a un altro fra i pazienti negativi e quelli positivi.
È chiaro che le responsabilità non possono essere addebitate agli operatori sempre più vittime di un sistema che li vede capri espiatori. Le responsabilità
sono invece da imputare alle amministrazioni sanitarie e ai Servizi di Prevenzione e Protezione, questi ultimi sempre più assoggettati alle politiche fallimentari del datore di lavoro di turno.
È chiaro che si sta sottoponendo in maniera consapevole al rischio del contagio i pazienti, anche quelli con multiple patologie, che si vedono coinvolti insieme agli operatori, in una roulette russa, considerata la totale mancanza di sicurezza nella quale gli operatori sono costretti ad operare e i pazienti ad essere curati.
Proprio per cercare di fare chiarezza sulle responsabilità, come USB non avendo avuto risposte alle varie denunce da noi rappresentate ai vari organismi di vigilanza come lo Spresal, presenteremo esposto alle Procure della Repubblica nei territori della Sardegna dove le “bolle Covid” stanno producendo gli effetti più nefasti ma, al contempo, continueremo con la lotta per richiedere in tutte le sedi l’unica cosa che può evitare tutto questo disastro: assunzioni, stabilizzazioni, internalizzazione dei servizi dati in appalto e investimenti.
USB Sanità Sardegna