Un articolo di Repubblica del 9 giugno chiarisce forse definitivamente la penosa questione della docente Dell'Aria sanzionata per non aver censurato e controllato i suoi alunni, rei di aver accostato alcuni aspetti delle leggi razziali e del decreto sicurezza. L'articolo palesa come vi sia stato un intervento diretto del Miur e del Ministro Bussetti nella sanzione alla prof.ssa Dell’Aria. Una mail inviata dal Miur all’USR Sicilia ha aperto la procedura ispettiva nei confronti della docente, successivamente il provveditore Anello e l’ispettrice Assenza, con pervicace impegno ed attenzione, hanno avviato una ispezione con un finale già scritto: sanzionare, punire, reprimere. Dopo due settimane di spot elettorali e impegni di facciata del Ministro Bussetti e del vicepresidente del consiglio Salvini, la sanzione resta comminata senza alcuna revoca, il provveditore Anello rivendica la correttezza del suo operato, il Ministro Bussetti afferma tutto e il contrario di tutto. Dopo una raccolta firme lanciata da USB che ha raccolto 200 mila firme, presidi in tutta Italia, mobilitazioni spontanee della società civile, che hanno messo al centro delle proteste il rispetto dell liberta’ d’insegnamento e la formazione autonoma degli studenti, ci sembra chiaro che le uniche strade da percorrere, per ridare credibilità al Ministero e agli uffici periferici del Miur a Palermo, siano le immediate dimissioni del Provveditore Anello e del Ministro Bussetti, che hanno usato lo strumento ispettivo e sanzionatorio per entrare in questioni prettamente didattiche, che nulla hanno di irrispettoso verso le istituzioni e la pubblica amministrazione, né tanto meno palesano una qualche mancanza della collega, peraltro basandosi sulle segnalazioni di un cosiddetto giornalista, noto per i suoi interventi su testate e siti neofascisti, quelli sì in palese contraddizione con il dettato costituzionale.
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