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Umbria

Sarà ora che qualcuno esca dal letargo?

Terni,

Qualche tempo fa, poco prima delle elezioni della RSU del 2015, dopo l’accordo sul salario accessorio, non erano pochi i rappresentanti sindacali che, magnificandosi dell’alto fondo di produttività, facevano il giro degli uffici, ricevendo complimenti e pacche sulle spalle.
L’USB allora uscì con un documento con un titolo in dialetto ternano, proprio per sottolineare meglio il tema, “A LI CUNTI FACEMO LI PIANTI”.
Un documento nel quale spiegavamo perché quel fondo di produttività non era reale, ma drogato dai risparmi per le progressioni orizzontali allora ferme da 5 anni, ed esprimevamo anche tutta la nostra preoccupazione per i continui tagli al salario accessorio causati dall’applicazione della famosa formuletta “consigliata e non certo imposta” dalla Ragioneria generale dello Stato, in attuazione della legge che impegnava le amministrazioni ad una riduzione del Fondo in relazione alle personale cessato dal servizio.
Pochi mesi fa l’USB usciva con l’ennesimo documento, reiterando questa preoccupazione e denunciando il tentativo di ingessamento della RSU per l’assenza cronica, ad ogni convocazione, della maggioranza degli eletti, ( USB presente quasi al 100% degli incontri) e, soprattutto, denunciavamo il fatto che, pur giunti a Novembre, non era stata ancora comunicata la quantificazione e la proposta di ripartizione del fondo, atto sempre avvenuto nel mese di luglio. Tutto questo nel silenzio totale delle altre OO.SS..
Una forte preoccupazione la nostra, giustificata dalla modifica delle normative sui bilanci degli Enti che obbligano ad un accordo sulla ripartizione del salario accessorio entro l’anno di rifermento. Superato questo termine temporale, le risorse transitano in un capitolo specifico ad esse dedicato, condizionando l’erogazione all’approvazione del bilancio consuntivo che come noto avviene, quando va bene non prima di Maggio se non in estate inoltrata a causa di proroghe.
Ovviamente le difficoltà economiche del Comune di Terni, aggiungevano preoccupazione e alimentavano il sospetto che se si fosse arrivati a fine anno, ci saremmo trovati davanti al fatto compiuto e quindi nella classica situazione del “bevi o affoga”,
Non ci eravamo sbagliati.
Aiutata dal silenzio generale delle altre OO.SS., l’A.C. ha aspettato il 21 Dicembre per presentarci un Fondo ulteriormente tagliato di 171.000€ (sommati ai tagli degli scorsi anni si arriva ad una diminuzione di circa 450.000€), ed una riduzione della produttività generale di circa 500 € a lavoratore (anche per effetto delle risorse tornate alle Progressioni Orizzontali), ma a quel punto era troppo tardi per tentare un recupero.
C’è molto da interrogarsi sul perché si sia permesso di arrivare a questo punto.
In 5 anni la dotazione organica dell’Ente è diminuita di oltre 100 unità, (più di 100 posti di lavoro persi per effetto del blocco). Le competenze, le responsabilità, i carichi di lavoro di coloro che hanno raggiunto l’agognata pensione, sono andati ad appesantire i lavoro di chi ancora è in attività. Il CCNL è bloccato dal 2009, con una perdita media stimata di circa 212€/mese a lavoratore con il livello dei salari tornati al livello del 2001.
Neanche il dovuto per legge viene più pagato. Si pensi solo agli incentivi per funzioni tecniche messe a disposizione da personale dell’ente per  le progettazioni di opere pubbliche. Progettazioni fatte, responsabilità assunte, opere concluse ma i soldi dei lavoratori se li tiene il Comune.
Davanti a questa situazione l’attenzione del Sindacato per la tutela di quel poco che è rimasto dovrebbe essere massima. Purtroppo non sembra che ciò avvenga al Comune di Terni anzi, la mesta accettazione di ogni decisione di questa amministrazione sembra essere la linea sindacale più praticata.
L’USB invece non si rassegna e continua l’azione ad iniziare dal diritto di informazione dei lavoratori su quanto accade, sviluppando con tenacia un’attività propositiva sia in RSU che al tavolo della trattativa, reiterando posizioni in contrapposizione alle scelte di un’A.C. sempre più refrattaria al confronto e superficialmente impegnata ad assumere decisioni senza il minimo coinvolgimento dei rappresentanti dei lavoratori.
Ci muove in questo la consapevolezza che stiamo velocemente perdendo diritti e salario e sarà molto difficile poi recuperarli.
E’ necessario invertire urgentemente questa tendenza, rimettendo al centro la dignità dei lavoratori, spesso investiti da carichi di lavoro sempre più pesanti ai quali corrispondono compensi sempre più ridotti.
Noi ci siamo, speriamo che qualcun altro inizi ad uscire dal lungo letargo.


Federazione USB P.I.
Comune di Terni