In corso da stamattina il presidio e l'occupazione della biglietteria Tper di via Marconi a sostegno dello sciopero delle lavoratrici in appalto alla Holachek. Una iniziativa di denuncia contro la pratica aziendale di sostituire sistematicamente le scioperanti con personale esterno alle biglietterie. Pratiche di crumiraggio ancora più odiose nella giornata di sciopero dell'8 marzo.
In occasione dello sciopero indetto da USB in risposta all’appello del movimento Non Una Di Meno, oggi 8 marzo le lavoratrici delle biglietterie TPER di Bologna in appalto alla Holacheck si mobilitano per rivendicare giuste condizioni di lavoro e di salario come già denunciato alla Consigliera per le pari opportunità, per denunciare la politica aziendale di compressione dei diritti e il sistema degli appalti, che nei servizi pubblici si traduce in abbassamento della qualità del servizio alla cittadinanza e impoverimento di lavoratrici e lavoratori.
Fin dall’ultimo cambio appalto, Holacheck con il silenzio colpevole del Comune e di TPER stessa, ha portato avanti una politica aziendale di divisione delle lavoratrici e dei lavoratori, precarizzazione, ricatto salariale e attacco al diritto di sciopero: abbassamento del costo del lavoro attraverso l'uso di contratti a basso costo come il CCNL Multiservizi; discriminazioni sulla assegnazione di ore lavorative a carico dei dipendenti con maggiore anzianità, smantellamento del contratto integrativo aziendale; divieto di cambio turno che colpisce in particolare la conciliazione vita-lavoro delle madri-lavoratrici costrette a chiedere la riduzione oraria o a rassegnare le dimissioni; attacco al diritto di sciopero attraverso la sostituzione del personale in sciopero con altro personale.
Proprio sull’utilizzo dei crumiri nella giornata di sciopero internazionale femminista e transfemminista, le lavoratrici e i lavoratori delle biglietterie TPER puntano il dito, contro la gestione padronale e patriarcale di Holacheck, che utilizza personale precario e sotto inquadrato per sostituire le lavoratrici che si autodeterminano nella piattaforma dello sciopero dell’8 marzo, contro la violenza economica, che mette costantemente sotto ricatto le lavoratrici con licenziamenti imposti e part-time obbligatori, contro la violenza sulle donne nella sua accezione fisica e psicologica, contro i femminicidi che continuano ad aumentare esponenzialmente.
Nell’attuale contesto di crisi economica e internazionale è necessario oggi più che mai ricostruire il filo della solidarietà dal basso, per una vera emancipazione di lavoratrici e lavoratori contro ogni forma di sopruso padronale e patriarcale.
Per queste ragioni, in una giornata densa di significato per la classe lavoratrice quale è l’8 marzo, riteniamo inaccettabile il tentativo di ostacolare l’impatto dello sciopero fomentando il crumiraggio e minimizzando così le motivazioni alla base di questa importante giornata di lotta.
USB Bologna