Grande scompiglio ha suscitato oggi lo sciopero alla rovescia attuato dalle addette mensa delle scuole di Lodi. Dopo due scioperi riusciti, senza che né Comune né azienda (Serenissima) si siano fatte vive, ecco che la creatività delle lavoratrici ha partorito una nuova forma di lotta. L’affollata assemblea di ieri pomeriggio ha voluto fare una sorpresa all’azienda e ha decretato: presentarsi tutte al lavoro. Ma perché efficace? L’azienda aveva predisposto per il pranzo di oggi pizze e un misero cestino al posto del pasto caldo a cui hanno sempre diritto gli studenti. Lo sciopero alla rovescia è un importante danno economico per l’azienda perché, per pizza e cestino, riceve un contributo ridotto dal Comune ma deve pagare l’intera giornata alle lavoratrici. In questi mesi la Serenissima ha fatto di tutto per fiaccare la resistenza delle scodellatrici: negato il pagamento delle assemblee fuori l’orario di lavoro, mandato lettere di contestazione per l’assenza delle addette mensa che hanno partecipato alle assemblee durante l’orario di lavoro e da ultimo negato le ferie durante la chiusura delle scuole, la cosiddetta sospensione natalizia a cui hanno diritto. E per la quale hanno iniziato la protesta. Da sottolineare che nei giorni scorsi la protesta delle scodellatrici aveva anche incassato la solidarietà di una buona parte dei genitori degli studenti. Come diceva il presidente Pertini: “A brigante, brigante e mezzo”.
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