Sono rilevanti i primi dati nazionali sull’adesione allo sciopero degli Autoferrotranvieri proclamato per l’intera giornata di oggi da USB, COBAS lavoro privato e SLAI Cobas: 85% a Venezia, 46% a Trieste; 80% ad Alessandria, 50% a Torino, 80% a Bologna, 70% a Reggio Emilia, 46% a Firenze, 70% a Roma, 35% a Cagliari; adesione pressoché totale alla Sepsa di Napoli, dove alla Anm si è registrato il 60%.
Si tratta inoltre di percentuali destinate sicuramente a salire nel pomeriggio e nel corso della serata, al termine della seconda fascia oraria di garanzia per l’utenza articolata in modo diverso da città in città.
Secondo le organizzazioni promotrici dello sciopero, sono risultati che confermano la decisa volontà dei lavoratori a non subire il costo della crisi, che il governo, tagliando 3,5 miliardi di risorse al trasporto pubblico locale, intende scaricare anche sugli autoferrotranvieri. L’alta partecipazione dei lavoratori invia inoltre un chiaro segnale alle aziende, che dovrebbero riconsiderare il pregiudiziale ostracismo adottato nei confronti delle giuste rivendicazioni poste dal sindacalismo di base.
Per USB, COBAS lavoro privato e SLAI Cobas i lavoratori non devono assolutamente subire un ulteriore arretramento delle già gravi condizioni economiche e normative, come invece si ostinano a pretendere le aziende sul tavolo di trattativa nazionale. E’ infatti inaccettabile che si possa immaginare di prescindere dal rispetto delle normative di legge e contrattuali, dall’osservanza delle condizioni di sicurezza e della tutela della salute, sostenendo che le esigenze aziendali debbano prevalere su quelle dei lavoratori, o che si tenti di introdurre delle quote di straordinario obbligatorio al solo fine di evitare le assunzioni di nuovo personale nelle aziende.
Confortati dal consenso dei lavoratori alle mobilitazioni, USB, COBAS e SLAI Cobas attiveranno ulteriori iniziative nei confronti dei rappresentanti del governo affinché al tavolo della trattativa ci sia anche il sindacalismo di base.
Aderente
alla FSM