Ci sono Eurochocolate e Salone del Gusto: vietato scioperare! Questa, in sintesi, la prescrizione della Commissione di Garanzia e Sciopero che a Perugia e Torino blocca lo sciopero nel trasporto pubblico locale ricadente nella giornata di sciopero generale nazionale di 24 ore, indetto per il prossimo 24 ottobre da USB, Or.S.A. e Cib Unicobas contro il jobs act e le politiche sul lavoro del governo Renzi.
All’USB, che certo non disdegna pastasciutta e cioccolata, sfugge tuttavia la necessità di vietare lo sciopero ai lavoratori del Tpl per un solo giorno, quando le suddette manifestazioni durano rispettivamente 8 e 5 giorni e l’azione di sciopero prevede fasce orarie assicurate, dunque senza bloccare il trasporto pubblico neanche per l'intera giornata del 24 ottobre.
Già alcuni giorni addietro la Commissione di Garanzia aveva vietato lo sciopero il 24 ottobre nell'intero settore del trasporto aereo, perché, a suo dire, un sacrosanto sciopero in una piccolissima compagnia con soli 2 aerei e mezzo (il mezzo aereo era in affitto), collocato una settimana prima del 24 ottobre, era da considerarsi “di carattere nazionale” e pertanto faceva scattare la regola della “rarefazione oggettiva”, che prevede una distanza di dieci giorni tra due scioperi nazionali.
Secondo la Commissione, quello sciopero avrebbe impedito lo sciopero generale in un settore con decine di migliaia di lavoratori, con centinaia di aerei che volano ogni giorno e con migliaia di lavoratori che hanno perso o stanno perdendo il posto di lavoro. Solo la chiusura di quella piccola compagnia, purtroppo avvenuta in questi giorni con altri 200 licenziamenti, ha permesso di scioperare il 24 ottobre in tutte le aziende del trasporto aereo.
La Commissione di Garanzia appare sempre più uno strumento antisciopero e non contempera, così come previsto dalla Legge, il diritto dell'utenza e l'esercizio del diritto di sciopero da parte dei lavoratori: ormai l'interesse prevalente da tutelare è quello delle aziende, in perfetta sintonia con le misure del governo Renzi contro le quali l’USB riafferma la necessità di scioperare e scendere in piazza il 24 ottobre.