(98/20) Nella serata di ieri, 3 agosto, sono stati pubblicati i bandi per 14 passaggi all’Area B e 274 all’Area C + 3 per la provincia autonoma di Bolzano. Le domande potranno essere presentate fino all’11 settembre p.v.. Per partecipare alle selezioni occorre possedere il titolo di studio richiesto per l’accesso dall’esterno: diploma di scuola secondaria di secondo grado per l’Area B e laurea triennale per l’Area C. Potranno inoltre partecipare alle selezioni per l’Area C i lavoratori dell’Area A che abbiano incardinato un ricorso contro l’amministrazione su materia inerente l’inquadramento. Nei casi espressamente previsti da norme di legge sarà calcolata anche l’anzianità maturata nei periodi di rapporto di lavoro a tempo determinato, come nel caso dei lavoratori di Bolzano poi stabilizzati nei ruoli dell’INPS.
Viene così sconfessato chi aveva promesso a tutti i lavoratori dell’Area B di poter accedere alle selezioni, indipendentemente dal titolo di studio posseduto. I venditori di fumo, pronti a fare proseliti promettendo a destra e a manca soluzioni miracolose, dovrebbero ora dare qualche spiegazione seria a chi hanno preso in giro.
Noi abbiamo lavorato fino alla fine perché i bandi per le progressioni di area uscissero prima della pausa estiva, ottenendo la pubblicazione della banca dati dei test, ma abbiamo sempre affermato che non avrebbero risolto complessivamente il problema del mansionismo. E così è.
Anche sommando i posti che saranno autorizzati nel 2020 non si riuscirà ad assicurare il passaggio neanche a tutti coloro che hanno titolo a partecipare alle selezioni, soprattutto per quanto riguarda i passaggi all’Area B. La soluzione al mansionismo deve essere cercata al tavolo con l’Aran, individuando un sistema di classificazione e nuove regole che superino il vincolo del possesso del titolo di studio richiesto per l’accesso dall’esterno. Ancora una volta ribadiamo che è l’area unica la soluzione che assicura a tutti pari opportunità di carriera, mentre le altre soluzioni fin qui proposte non forniscono risposte adeguate.
Tornando ai passaggi di area è necessario che le prove selettive si svolgano entro fine settembre, così da evitare d’incappare in un’eventuale recrudescenza della pandemia, mentre alla ripresa dei lavori dopo la pausa estiva dovrà essere definito prima possibile il contratto integrativo 2020, che dovrà contenere le progressioni interne alle aree e il riconoscimento di un compenso mensile aggiuntivo ai lavoratori delle Aree A e B rispettivamente di 60 e 65 euro. Queste sono le iniziative concrete che si possono attuare, il resto è fumo negli occhi.