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Scuola. Decreto Brunetta, elezioni RSU e i "maestri" di democrazia

Nazionale,

In allegato il volantino

Il decreto Brunetta in materia di “ottimizzazione della produttivita' del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni” è legge.


Questa “riforma” mette mano all'organizzazione del lavoro, al sistema di contrattazione  (molti temi passerrano per legge e non più per la concertazione con i sindacati) e, non ultimo, direttamente ai salari: con la falsa meritocrazia, tutta decisa dai dirigenti legata a tre fasce di merito, al 25% del personale non verrà retibuito il salario accessorio e se lsi rimane all'ultima fascia per due anni consecutivi, l’Amministrazione potrà procedere al licenziamento. Nell'attesa dell'accorpamento dei comparti (da 10 a 4) della P.A. le elezioni delle Rappresentanze Sindacali Unitarie nella Scuola sono rinviate entro il 30 novembre 2010.



CISL, UIL; GILDA UNAMS, SNALS convengono con questo rinvio, relegando alla sola CGIL il ruolo  di “oppositore” che invoca libere elezioni. Ma a cosa si “oppone” la CGIL?



 Decenni di concertazione con i governi di tutti i colori: i risultati sono scritti sulle nostre buste paga, sulla riduzione sistematica degli spazi di democrazia (dal diritto all'assemblea all'indizione delle elezioni RSU), sul processo, orami senza freni, della privatizzazione della scuola.


Ora questo governo, con la sua nota arroganza, può fare di più e rompe con la concertazione per avviare relazioni sindacali più “proficue” con quei sindacati apertamente “collaborazionisti” timorosi di perdere le preziose prebende che i vari ministeri, in cambio della loro obbedienza, hanno offerto in passato. Tutti questi sindacati hanno distrutto il ruolo del Sindacato dei lavoratori, trasformandolo, nel migliore dei casi, in una agenzia di servizi ma soprattutto in lobby di intermediari sempre pronti a “cedere” ai ricatti.



Sulle RSU ricordiamo la CGIL acconsentire allo slittamento delle elezioni quando, nel 1998, fu il governo “amico” a farlo per decreto e, più recentemente, nelle migliaia di scuole dove le RSU sono decadute la CGIL, pur avendone la prerogativa, non ha indetto elezioni. Un caso emblematico, è ciò che è avvenuto all'ITIS “E.Fermi” -il più grande itis di Roma- dopo le dimissioni dei due RSU FLC-CGIL si è rifiutata di indire le elezioni (dicevano:“devono essere indette unitariamente da tutti i sindacati!” Sic!) i lavoratori hanno sollevato la questione, la FLC ha risposto andando a firmare il contratto integrativo senza alcun loro mandato.

 

Oggi la FLC-CGIL è vittima dello stesso cappio che ha imposto alla categoria.
Dove le RSU sono decadute la CGIL indica nuove elezioni e
dia a tutti una “lezione” di democrazia!



La crisi economica ha scatenato la lotta di tutti contro tutti ed è evidente che questo governo “non gradisce” un'opposizione sindacale. Da Brunetta, al futuro decreto Aprea lo scopo è anche quello di scompaginare l’organizzazione sindacale della scuola e farla finita con la dignità dei lavoratori.



Il sindacalismo di base però c’è, e nonostante “l’opposizione” mediatica, continua a lavorare nelle scuole e in tutti i luoghi del lavoro e del non lavoro per costruire un'unica forza di opposizione ai progetti di chi vuole far pagare il prezzo della crisi alla gente e vuole riportare indietro di un secolo le lancette dell’orologio dei diritti dei lavoratori.



E' necessario riprendere con coraggio la strada di un'opposizione vera ed efficace e invitiamo i lavoratori, nelle singole scuole, a proporre momenti assembleari anche fuori dell’orario scolastico, per riappropriarci del diritto ad una vera informazione.Come organizzazione sindacale siamo pronti a intervenire a qualsiasi confronto pubblico.

 

Lavoreremo per avere elezioni RSU di istituto/ scuola, presenteremo le nostre liste,
le liste di chi vuole spezzare il circuito chiuso della delega/ricatto ai soliti noti.