“L'Assessore Cattoi non sente ragioni e pilatescamente sceglie la via burocratica, anziché politica, per espellere il precariato storico dal conferimento degli incarichi di supplenza nelle scuole dell’infanzia di Roma Capitale”, dichiara Daniela Pitti, della USB di Roma Capitale.
“In questo modo vengono messe alla porta circa 2.000 persone - evidenzia Pitti - perlopiù donne che per anni hanno lavorato nelle scuole romane con dedizione e zelo, partecipando ai corsi di formazione e permettendo con la loro presenza il mantenimento dei livelli qualitativi del servizio”.
Prosegue la rappresentante USB: “È evidente che gli impegni assunti durante la campagna elettorale per iniziare a sanare l’enorme sacca di precariato sono diventati carta straccia e non v’è nessuna intenzione di utilizzare i fondi europei, vista l’esiguità del bilancio in corso di approvazione, per affrontare queste criticità”.
“Ieri pomeriggio l’USB e un gruppo di queste insegnanti ha avuto un breve incontro con il sindaco Marino, presente anche l'assessore Cattoi. Il sindaco si è impegnato ad approfondire la vicenda e a trovare soluzioni idonee per tutelare il precariato storico fino alla stabilizzazione”, riferisce Pitti.
“Le insegnanti hanno accolto le parole di Marino come l'unico barlume di speranza, ma data la fermezza dell'assessore Cattoi sono decise a presidiare l’Assemblea capitolina anche oggi, dal primo pomeriggio, e un primo gruppo di circa 100 lavoratrici ha avviato le necessarie azioni di tutela legale, fintanto che non si arriverà ad una positiva e tempestiva soluzione”, conclude la rappresentante sindacale della USB.
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