Poliziotti che sgomberano altri poliziotti, anche se “ex”. Accade di tutto in questa Italia di cosiddetti tecnici, ma l’immagine dei blindati davanti ad uno stabile del demanio da “liberare” in breve tempo e occupato da famiglie di poliziotti in pensione ancora non si era mai vista. E’ accaduto ieri a Roma, in via Trionfale. Per il momento per le trenta famiglie c’è una proroga di soli due giorni. La vicenda ha dei contorni inauditi, a partire dal fatto che la destinazione dello stabile sarà a beneficio di alcuni funzionari del ministero dell’Interno. Non solo, il provvedimento, che intimava le famiglie degli ex poliziotti di lasciare gli immobili, era stato notificato l’anno scorso. In quell’occasione in molti avevano subito fatto ricorso al Tar, che però dopo alcuni mesi si era dichiarato incompetente a decidere. A quel punto su consiglio dello stesso Tribunale amministrativo del Lazio, gli inquilini di via Trionfale avevano presentato ricorso al Tribunale civile. Presso il quale, ad oggi, la controversia risulta essere ancora pendente. Come fanno sapere i legali che assistono alcune delle famiglie degli ex poliziotti, l’ordinanza di sfratto sarebbe perciò illegittima.
“Una situazione vergognosa – commenta Giovanni Barbera, presidente del Consiglio del XVII Municipio - che getta enorme discredito sulle nostre istituzioni, che avevamo più volte denunciato in passato, anche tramite una lettera aperta del nostro gruppo consiliare regionale al neoministro degli interni Cancellieri, la quale si è ben guardata dal fornire una risposta. Quello che è ancora più grave è che gli alloggi liberati dovrebbero essere destinati, una volta elegantemente ristrutturati a spese dello Stato, ai dirigenti del Ministero degli Interni o della Polizia di Stato a titolo gratuito, come è già avvenuto per quattro di questi appartamenti che, nel frattempo, si erano liberati in questi anni.