Oggi 19 maggio 2021, in molte città italiane i lavoratori e le lavoratrici del Commercio organizzati da USB hanno manifestato contro un piano sanitario che li ha di fatto esclusi dai vaccini per categoria.
A più di un anno dall'inizio della pandemia, che li aveva dapprima resi "essenziali" costringendoli a lavorare con scarse o insufficienti misure di protezione, sono poi stati dimenticati, beffati ed ESCLUSI.
Le attività commerciali, infatti, in particolar modo i supermercato non hanno mai chiuso i battenti, divenendo a tutti gli effetti dei servizi pubblici essenziali. A fronte di ciò scarseggiavano dispositivi di protezione individuali. Tamponi e adesso anche vaccini sono stati esclusivamente a carico dei dipendenti perlopiù.
Inoltre molte aziende della GDO e del commercio in generale hanno spesso imposto ai dipendenti di mettere a tacere la loro eventuale positività e ad oggi i dati dei malati e dei morti di covid sono totalmente falsati, dal momento che le denunce all'INAIL sono inferiori rispetto alla realtà.
Tutto ciò nonostante proprio nei centri commerciali siano spesso stati allestiti hub vaccinali.
Il Governo si è affrettato a decretare la riapertura delle attività, compresi i centri commerciali nei weekend, a partire già da sabato 22, ma la gran parte degli operatori non ha ancora avuto accesso al piano vaccinale nazionale.
Per questo oggi, USB ha deciso di presidiare questi luoghi di lavoro e chiedere a gran voce al Sistema Sanitario Nazionale la vaccinazione di tutte e tutti i lavoratori del Commercio, laddove gli stessi ne diano il consenso.
Il 22 maggio anche i lavoratori del Commercio scenderanno in piazza per denunciare un piano sanitario che ha dimostrato di essere asservito solo alle logiche del profitto e per chiedere che la Sanità torni ad essere un bene nazionale, collettivo, che sia davvero efficace nel garantire la Salute pubblica.
#nonperfavoremaperdiritto
USB COMMERCIO