Il capitano Achab ha catturato la Balena Bianca, Cortez ha violato l' Eldorado ma... cosa resta del sogno quando si scopre che il sognatore è un tal Patric de Bugiardon.
Patric de Gajardon, specialista dell' estremo, è uscito di scena alla grande, schiantatosi da un aereo. Rischiava del suo e sul suo si è perso.
Patric de Bugiardon vende sempre la pelle altrui e non muore mai, si reincarna, è poliedrico, il suo humus è la creduloneria della gente, viene dal volgo ma lo vuole “trascendere”, veste completi eleganti che usa anche come pigiama, regala sorrisi ed aria di sufficienza, gestisce diritti vendendoli come favori e li distribuisce a piene mani agli adepti della setta dei poveri di spirito (quelli destinati al regno dei cieli, dopo la morte però). Intanto lui nel regno dei potenti c' è, vive in quello dei furbetti della casta.
Chi è questo individuo ? Un emerito chiunque, un grande incantatore di lucertole (i serpenti mica sono fessi), un condottiero che porta il suo esercito verso un agguato e, mentre questo viene decimato, si accorda col nemico per fare carriera.
Tanti Bugiardon, più o meno in buona fede, ci hanno rifilato la patacca, venduto le azioni dopo che la S.P.A. era stata saccheggiata: nel Comparto non ci sono rimasti manco gli occhi per piangere.
Polizia in piazza, commissariati che non pagano gli affitti, macchine di servizio da rottamare, aumenti di stipendio da fame.
Visto ?? proprio come i pompieri, tranne per il fatto che noi non ci portano in piazza, i bugiardon non possono portarci nessuno, salvo ammettere di avere colpevolmente “haato fori dai vaso”.
Sapete voi che gli straordinari sul terremoto ci vengono pagati con i finanziamenti della Protezione Civile ?? Noi e vi s' era detto da prima che si fosse ridotti a dovè respirà con la hannuccia oramai sommersi dai concio.
Allora, se la vita è un reality, voi potete divertirvi a giocare con i protagonisti dell' isola dei furbetti: potete eliminare il furbetto di turno tirandogli le adesioni nel groppone, aumentatevi da soli lo stipendio risparmiando sulla delega.
Poi, se credete che si possa ancora fare qualcosa, NOI CI SIAMO:
il lunedì siamo di prima partenza ed il martedì anche, il sindacato lo facciamo sul campo, non è la nostra professione, noi siamo pompieri che fanno sindacato, non professionisti del sindacato che vendono illusioni senza sporcarsi le mani col lavoro, senza rompersi i timpani con le sirene, senza soffrire dei drammi cui cerchiamo di dare risposta ogni santo giorno.
Il nostro modo di fare sindacato è condividere la fatica del lavoro. Non promettiamo l' isola che non c' è, chiediamo alla gente di darci rappresentatività e non solo, di partecipare in prima persona alle scelte:
non vogliamo deleghe vuote ma teste pensanti e gambe buone per ricominciare da dove gli altri hanno fallito.
Dacci fiducia, vieni con noi.
Una delega sindacale non è per sempre,
è "fino a che menzogna non ci separi",
sei tu a comandare.