Con il pretesto di evitare l’aumento dell’IVA che avrebbe di per sé effetti irrimediabilmente depressivi sull’economia, il Governo e CGIL-CISL-UIL-UGL hanno delineato i tagli per trovare risorse fra i 5 e i 10 miliardi di euro.
La spending review, spacciata come il rimedio a tutti i mali, aprirà per i lavoratori della P.A. un drammatico orizzonte, fatto di esuberi, mobilità, licenziamenti e ulteriori tagli alle retribuzioni e ai pochi diritti rimasti, mentre allo Stato Sociale verrà assestato un colpo mortale.
La spending review ha già mostrato il suo vero volto con l’emanazione del decreto legge n. 87/2012 che dimezza le amministrazioni del comparto fiscale, avvia la chiusura di centinaia di uffici e rende chiara la volontà effettiva di questo governo di far pagare le tasse solo ai lavoratori dipendenti e ai pensionati.
La sottoscrizione del protocollo sul lavoro pubblico del 3 maggio 2012 da parte di CGIL, CISL, UIL e UGL ha sancito definitivamente la fine del sindacalismo come strumento democratico di resistenza e opposizione per favorire un modello di sindacato cogestore dei provvedimenti governativi che in questo caso si chiamano: tagli alla spesa pubblica e messa in esubero-mobilità-licenziamento dei pubblici dipendenti.
Anche al MAE la spending review sta per prendere la forma della concertazione-cogestione attraverso l’istituzione di tre tavoli (rete estera – organici – fua) per la definizione dei tagli al bilancio da individuare già dal prossimo mese di settembre.
L’Amministrazione ha Infatti comunicato alle OO.SS. che, con molta probabilità, procederà a tagliare di 20/22 milioni di euro il bilancio 2012 e 13 (questi risparmi entreranno stabilmente a regime e porteranno il budget del MAE a 1.661.000.000 Euro annui) e che saranno individuati ulteriori 20 milioni di Euro di risparmi sul bilancio 2014. Queste ulteriori economie, prevedibilmente, graveranno sulle spese vive del MAE.
In continuità con tutte le iniziative di lotta e mobilitazione di questi mesi, incluso lo sciopero generale del 22 giugno scorso, USB Pubblico Impiego ha organizzato una risposta immediata all’attacco sferzato da tutte le parti in campo con la giornata nazionale di mobilitazione del 6 luglio, che coinvolgerà le lavoratrici e i lavoratori pubblici e gli utenti dei servizi proprio a partire dai luoghi di lavoro, diventati il primo immediato bersaglio dei tagli che il governo ha già deciso e si appresta ad applicare.
Roma, 4 luglio 2012
Contro la riforma del lavoro e l’intesa sul pubblico impiego firmata da CGIL, CISL E UIL e contro lo smantellamento dei servizi pubblici e dello stato sociale
6 LUGLIO
GIORNATA NAZIONALE DI MOBILITAZIONE.
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