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Selezione corso fluviale

Bologna,

Alla C.A. ing. Giovanni Nanni

Alla C.A ing. Patrizietti

Direzione Regionale Emilia Romagna

 

 

Oggetto: selezione corso fluviale

 

Vi invio la presente per porre alla sua attenzione la necessità di valutare l’accesso ai corsi fluviali con una modalità differente da quella in uso attualmente. Riteniamo infatti penalizzante fare una graduatoria che tenga conto innanzitutto dei tempi in piscina, valutando la velocità come fattore determinante per accedere al corso in oggetto. La selezione che si sta svolgendo in questi giorni non prende in considerazione il SAF 1B come titolo preferenziale e permette l’accesso con il solo 1A , fatto questo che penalizza fortemente chi ha intrapreso il percorso SAF piuttosto che quello SA. Chiara ci appare la volontà dell’amministrazione nel promuovere la figura dei soccorritori acquatici a discapito di quelli speleo alpini fluviali. Tralasciando sul fatto che il corso fluviale richiede una dimestichezza con le corde che un 1A rischia di non avere, i tempi in se non sono fondamentali per formare un buon soccorritore fluviale, mentre la capacità di mettere in opera una TELFER si!

Premesso che come USB non vogliamo precludere agli 1A la possibilità di diventare SA, ma non ci pare giusto nemmeno precludere agli 1B la possibilità di diventare 2A 

Questo dunque il dilemma che l’amministrazione deve risolvere, senza trincerarsi dietro: “il chi ci tiene si alleni in piscina”, perché non funzionale ai fini del soccorso.

Una nostra proposta potrebbe essere quella di valutare corso per corso l’esigenza in base ai numeri di quanti SA servono in regione e quanti 2A , così da programmare due accessi distinti a selezioni distinte. Siamo certi di aver sollevato una questione che tra il personale ha suscitato  un acceso dibattito, rimaniamo in attesa di un VS riscontro.

 

Distinti Saluti