La violenza e la brutalità dei padroni non conosce limiti. Ieri la reazione del consorzio Vega all’iniziativa dei lavoratori licenziati in occasione del passaggio di appalto per non aver voluto accettare condizioni contrattuali peggiorative del precedente rapporto di lavoro, con contratti a tutele crescenti e nessun riconoscimento dei diritti pregressi, è stata di un brutalità degna dei peggiori regimi fascisti.
I suoi "guardioni" hanno picchiato e attaccato con pistole elettriche, le famigerate taser, sia i lavoratori che protestavano che i loro familiari che erano lì a solidarizzare e a sostenerli, senza distinzione neppure verso le donne e bambini: tutti colpiti, molti feriti.
Da tempo sosteniamo che nella logistica, luogo di snodo per la distribuzione delle merci e la produzione di profitto, si stanno sperimentando nuove relazioni sociali, basate sulla negazione dei più elementari diritti fino ad arrivare a forme di lavoro schiavistiche e all’assassinio come successo a Piacenza lo scorso anno, quando fu assassinato ABD El Salam.
Si parte dai settori più esposti al ricatto, il mondo dell’appalto e del sub sub appalto,che le recenti leggi del governo Renzi hanno reso sempre più conveniente per il padrone, spesso popolato di lavoratori migranti, per poi indebolire tutte e tutti.
Ai compagn@ dell’ADL cobas e a tutti i lavoratori del Consorzio Vega va tutto il senso della nostra solidarietà militante.
Non smetteremo di combattere per i diritti di tutti né di denunciare la brutalità di un sistema che fa della massima valorizzazione dei profitti di pochi il metro attraverso il quale misurare i rapporti sociali.