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Comunicati Lavoro Pubblico

Serve il sindacato? USB è il sindacato che serve! Parte la campagna straordinaria di adesioni a USB, primo appuntamento verso le #RSU2015.

Roma,

Mentre il governo Renzi continua a ritenere che i “corpi intermedi” siano solo rottami sui binari della modernità da rimuovere a colpi di autoritarismo, noi crediamo che mai come ora ci sia bisogno di un sindacato conflittuale che abbia una visione e una proposta alternativa di società.

 

Il mondo del lavoro è oggetto da decenni di un ferocissimo attacco che adesso con il Jobs Act arriva al cuore dei diritti: lo Statuto dei Lavoratori che Renzi considera un reperto archeologico e che invece è ancora un essenziale punto di riferimento normativo.

 

Le politiche dei vari governi, da Berlusconi a Renzi passando per Monti e Letta hanno sistematicamente colpito il lavoro pubblico, considerato come un costo da abbattere per il risanamento dei conti pubblici, mentre il vero obiettivo di quelle politiche è la distruzione di un modello sociale basato su diritti, lavoro stabile, servizi pubblici.

 

Blocco dei contratti, tagli retributivi, precarizzazione selvaggia, demansionamento, mobilità obbligatoria, esternalizzazioni, riorganizzazioni, sono state le armi utilizzate in questa guerra sociale, diretta a distanza da Unione Europea, Banca centrale e organismi finanziari internazionali.

 

La USB si è proposta come unico sindacato in grado di organizzare il conflitto e di mobilitare i lavoratori contro queste politiche e per una diversa idea di società. Decine di migliaia di lavoratrici e lavoratori hanno accolto la sfida, si sono organizzate e mobilitate con USB, hanno compreso che non c’è alternativa al conflitto e alla mobilitazione che non siano passività e rassegnazione.

 

L’alternativa non possono essere Cgil-Cisl-Uil. Da sempre sono complici e stampelle dei governi e delle loro politiche e adesso, orfani della concertazione, provano a riavere un ruolo che il governo gli nega come dimostra l’happy hour di lunedì sera con la ministra Madia. Con un occhio alla concertazione e un altro ai loro concreti interessi su previdenza complementare, patronati, enti bilaterali, si mobilitano a orologeria, per cercare di riguadagnare agli occhi dei lavoratori il terreno e la credibilità definitivamente persi. Mossi da interessi lontani anni luce dai bisogni concreti dei lavoratori.

 

E proprio i lavoratori dicono basta ai passi indietro, basta a compatibilità, stabilità, spending review, turn over, spread, jobs act e a tutto l’incomprensibile vocabolario di questi anni che ha devastato lavoro, diritti e servizi pubblici. Basta al sindacato complice. 

 

Vogliamo riprenderci salario, diritti, dignità, lavoro stabile, per ridare a tutti uno stato sociale gratuito e universale. Con le adesioni, la partecipazione alle liste e il voto a USB Pubblico Impiego alle prossime #RSU2015 insieme daremo forza e gambe a questa proposta. Alla domanda “Serve il sindacato”? rispondiamo: “USB è il sindacato che serve”!