Domani si svolgerà lo sciopero del personale dei servizi educativi scolastici per l’integrazione degli alunni disabili in appalto alle cooperative Quadrifoglio e Orsa.
Ad incrociare le braccia, dopo mesi di mobilitazione, saranno le educatrici ed educatori appaltati dal Comune di Bologna alle cooperative sociali: si tratta di circa un migliaio di lavoratrici e lavoratori con contratti part time flessibili che si sono visti decurtare l’orario di lavoro e negare il ricorso agli ammortizzatori sociali.
Nella giornata di domani, in concomitanza anche con lo sciopero dei dipendenti comunali, si terrà una manifestazione con concentramento alle ore 9.30 nella sede del Comune di Liber Paradisus.
Ad una condizione già in partenza di sottosalario e di precarietà si sono aggiunte nuove problematiche alla luce del diniego da parte dell’INPS del ricorso agli ammortizzatori sociali per coprire il calo delle ore di lavoro durante i mesi estivi.
Quello dei servizi educativi scolastici è un appalto del Comune di Bologna dall’importo di oltre 65 milioni di euro di soldi pubblici: da tempo chiediamo che a questi lavoratori qualificati sia garantita la continuità dell’impiego e del servizio, sia durante l’anno scolastico sia durante restanti mesi, ma la programmazione del Comune di Bologna è stata costruita con una disastrosa frammentazione dei servizi nei periodi estivi.
Con una logica imprenditoriale inaccettabile le cooperative hanno proposto ai lavoratori e alle organizzazioni sindacali di non pagare tutte le ore di lavoro svolte durante l’anno scolastico ma di accantonarne una parte per andare così a coprire le retribuzioni nei periodi di calo del lavoro.
Insomma, una versione in negativo della cosiddetta “banca ore” dove invece di accumulare permessi per l’orario svolto in eccedenza, si sottrae salario dal lavoro svolto: una soluzione che spalma su tutti i mesi dell’anno salari già miseri, con il risultato di rendere ancora più precaria la vita di operatori che svolgono un servizio delicato ed essenziale per la cittadinanza.
Una operazione che è stata già messa in atto unilateralmente con il risultato che alcuni lavoratori e lavoratrici hanno prestato servizio come full time portando a casa stipendi da 6-700 euro.
Di fronte a questa situazione riteniamo che l’amministrazione comunale debba assumersi le proprie responsabilità nell’affidamento di un appalto così importante in termini di inclusione sociale e risposte alle famiglie dei bambini disabili.
USB BOLOGNA