La Commissione di Garanzia sugli Scioperi ha ricordato a SETA che è un obbligo imposto dalla Legge che regolamenta gli scioperi nei servizi pubblici, il presentarsi avanti al Prefetto per il tentativo di conciliazione prima dell’effettuazione di uno sciopero.
Questo è quanto emerge con chiarezza dal documento inviato, Prot. 0014008/TPL del 11/09/2012, dalla Commissione di Garanzia: la stessa precisa che a tale obbligo non ci si può sottrarre neppure nel caso in cui il Sindacato che proclama lo sciopero non venga riconosciuto dall’azienda; pertanto la questione è ininfluente agli effetti delle procedure regolate dalla legge in materia, e SETA è obbligata a presentarsi dinanzi a S.E. il Prefetto tutte le volte che sarà convocata.
La nota si chiude con un forte richiamo al rispetto della legge altrimenti la Commissione stessa sarà costretta a sanzionare SETA.
Tutto questo si inserisce nel fragoroso silenzio che è seguito all’invio della lettera di USB, datata 17 agosto, per istituire urgentemente un tavolo istituzionale presso la Prefettura di Reggio E. nel quale discutere e tentare di risolvere le vertenze contrattuali ed occupazionali legate alla crisi del sistema del TPL Reggiano.
A tutt’oggi la Politica ha ignorato il problema: continuando a lasciare sempre più soli tanto i Lavoratori che l’utenza, e scaricando su quest’ultima le conseguenze delle lotte che i lavoratori sono costretti ad intraprendere per il disinteresse della politica Reggiana sui problemi del TPL.
Nel merito all’articolo apparso sulla stampa locale dedicato a SETA, se quanto affermato dal sig. Bruno Lombardi Presidente di HERM Socio privato di SETA corrispondesse a verità - ovvero che SETA applica integralmente il contratto aziendale e rispetta le regole sulle turnazioni – per quale motivo allora lo stesso non accetta il confronto con USB al tavolo istituzionale richiesto, oppure non è venuto in Prefettura quando avrebbe potuto e dovuto, portando con sé la documentazione utile con la quale smentire USB?
Su quanto affermato dal Presidente della Confcooperative, sig. Giuseppe Alai, USB ribadisce che per quel che riguarda la Cooperazione Pubblico/Privato nei Trasporti Pubblici, il fallimentare esperimento è già sotto gli occhi di tutti da oltre dieci anni; il caso “SOGEA” è sotto gli occchi di tutti:
tutt’ora in SOGEA – associata SACABUS – non vengono applicati e rispettati i Contratti e le leggi; inoltre, non risulta ancora chiaro se i 33 Lavoratori continueranno a lavorare ed in quali condizioni; non lo affermiamo noi, ma l’Ispettorato del Lavoro di Reggio E. che, in tre distinti interventi, ha sempre accertato e certificato le violazioni dei contratti e delle leggi, comprese le evasioni contributive in danno delle future pensioni dei Lavoratori e le irregolarità nelle turnazioni redatte.
Tutto questo dopo oltre 10 anni di passaggi tra la miriade di aziende che si sono succedute; perdita di posti di lavoro; precarizzazione della vita dei lavoratori; appalti dove l’unico obiettivo, e risultato, è stato quello di comprimere i diritti e i salari dei lavoratori.
Quindi se questo modello è ciò a cui punta Confcooperative, USB ribadisce fermamente che il TPL debba essere saldamente in mano pubblica, come ribadito dagli italiani con i referendum che hanno sancito che i servizi pubblici non “devono” essere privatizzati, essendo beni comuni. I Privati hanno come unico obiettivo il lucro; non si può lucrare sui beni comuni dei cittadini/utenti, i soldi stanziati per i servizi vanno spesi per gli stessi, non per specularci sopra!!!!!
Per tutti questi motivi, USB conferma lo sciopero di 24 Ore del 17 settembre in SETA e SOGEA.