Il voto “farsa”, come lo abbiamo definito poiché non permetteva a tutte le sigle sindacali presenti in azienda di parteciparvi, ha comunque fornito un dato che certifica le nostre ragioni: c’è una parte importante dei lavoratori che rifiuta questo sistema di rappresentanza che limita la democrazia sindacale solo a chi ha sottoscritto il CCSL mai sottoposto al voto dei lavoratori: gli aventi diritto al voto erano 4984, hanno votato 3991 di cui 3700 validi.
Facendo qualche semplice calcolo si evince che quasi 1300 lavoratori (circa il 26%) hanno deciso di non andare al voto per mostrare il proprio dissenso, come da noi indicato, o lo hanno fatto ma hanno annullato la scheda o votato scheda bianca. Il voto va sempre letto in tutte le sue sfaccettature e se ai 1300 aggiungiamo una parte di lavoratori che hanno votato non senza qualche remora o dubbio, possiamo affermare che c’è ancora una parte importante di lavoratori della SEVEL che ha la dignità di rifiutare, in modo tangibile, un sistema di relazioni sindacali che i lavoratori non hanno mai avallato con il proprio consenso.
Un’altra parte di lavoratori che va aggiunta tra quelli che non possono sentirsi rappresentati sono sicuramente i lavoratori precari non riconfermati in questi mesi (6/700) senza che le organizzazioni firmatarie del CCSL battessero ciglio.
Il periodo a cui andiamo incontro sarà molto duro e queste organizzazioni sindacali dovrebbero comprendere che con queste modalità perde credibilità tutto il sindacato e danneggia il potere di contrattazione dei lavoratori.
Non abbiamo la presunzione di dire che se avessero partecipato al voto tutte le organizzazioni sindacali presenti nello stabilimento queste le avrebbero vinte a man bassa, ma nel vedere chi esulta per i risultati di un voto monco e poco democratico, ci viene in mente uno slogan pubblicitario: vi piace vincere facile, eh?
Coordinamento USB Lavoro Privato Chieti
RSA USB Sevel
Lanciano, 09/07/2022