Cantù - Canoni concordati, un utilizzo pensato e solidale degli immobili comunali e del vastissimo patrimonio immobiliare sfitto presente in città, cercando di equilibrare le esigenze delle persone alle prese con l’emergenza casa e dei proprietari.
Progetto ambizioso quello che sta affrontando l’amministrazione comunale, per cercare di tamponare quella che oggi è il bisogno primario, avere un tetto spora la testa.
Cresce il numero di sfratti, che entro la fine dell’anno potrà toccare vette mai raggiunte prima, per questo, come già annunciato nelle scorse settimane, non si rinuncia all’idea di concretizzare il progetto di welfare civico proposto alla Fondazione Cariplo nell’ambito dei finanziamenti ai progetti emblematici per il 2013.
«Una soluzione – spiega l’assessore Francesco Pavesi - è quella dei canoni concordati, ovvero affitti che restino sotto determinate soglie che garantiscano maggior accessibilità. In questo caso, ovviamente, bisogna capire se è possibile concedere dei vantaggi ai locatari che lo facciano. Servono soluzioni a medio termine per gestire l’emergenza».
Secondo fronte, un vero e proprio esperimento di housing sociale, mettendo a disposizione una realtà abitativa comunale. Infine, si guarda alle tante abitazioni oggi vuote in città: «Vorremmo attuare una campagna di sensibilizzazione rispetto allo sfitto» conclude Pavesi.