Corriere della Sera
Casa Vertice con gli inquilini
Ordine dei medici «Sugli sfratti più attenzione»
Roma - Ieri mattina, a undici giorni dall'entrata in vigore del «milleproroghe» (in gazzetta ufficiale n. 51 del 29 febbraio scorso) le forze dell'ordine, hanno accompagnato l'ufficiale giudiziario in via della Polveriera, nel I municipio. Un provvedimento di sfratto (per fine locazione) di lungo corso e dal complesso iter giudiziario, che riguarda una coppia di anziani inquilini dei Maroniti con pensione sociale (lei, 60 anni, ha un'invalidità regolarmente certificata e un alloggio a Ciampino nel quale si stanno abbattendo le barriere architettoniche, proprio per renderlo accessibile). Il funzionario del tribunale ha concesso agli inquilini di via della Polveriera tre settimane di tempo. Ossia fino al 29 marzo. Nel frattempo l'assessore municipale ai servizi sociali, Roberto Morea, in affanno contro tempi e schemi della burocrazia, sta cercando di ottenere un finanziamento che acceleri i lavori nella casa di proprietà di Ciampino.
Altra novità sul fronte dell'emergenza abitativa: ieri pomeriggio le rappresentanze di base degli inquilini (Asia Rdb), hanno incontrato il presidente dell'ordine provinciale dei medici, Mario Falconi. Iniziativa dal duplice significato (triplice, se si considera l'esigenza di difendere l'argomento sulle pagine dei quotidiani, solitamente parsimoniosi al riguardo). Sollevare un caso e ottenere dall'ordine il richiamo alla deontologia professionale del medico che assiste l'inquilino sfrattato. «Abbiamo voluto rendere nota la vicenda di una settantenne sfrattata con l'"aiuto" del medico che, invitandola a farsi visitare sul pianerottolo, ha agevolato il lavoro di fabbro e ufficiale giudiziario» spiega Paolo Divetta per gli inquilini.
Dice Mario Falconi, presidente dell'ordine: «Ricordo che il medico presente all'esecuzione di uno sfratto dovrà riscontrare il più obiettivamente possibile le patologie ed emettere il proprio certificato sulla base della patologia accertata. Comportamenti difformi saranno accertati ed eventualmente sanzionati».(Il.Sa.)
EPolis Roma
Emergenza casa. Action: «Il Prg prevede 6 milioni di metri cubi di cemento, ma non di edilizia popolare»
Sfratti, l'80 per cento è moroso in un anno oltre 5mila esecuzioni
L'ordine dei medici richiama gli associati sul comportamento durante i provvedimenti
di Marta Rossi
Roma - In una situazione di emergenza abitativa come quella che c'è a Roma, il 30 per cento di sfratti bloccati è un dato irrisorio. Ma è la realtà. Perchè il blocco deciso dal governo, in realtà, riguarda solo alcune categorie di persone, tra cui gli invalidi al 70 per cento, gli anziani con oltre 70 anni e le famiglie con un reddito inferiore a 27mila euro l'anno. Gli altri? "Se ne devono andare", spiega Bartolo Mancuso, di Action. "L'attuale decreto che proroga il blocco è solo un tampone, una pomata su un braccio rotto". Perchè l'emergenza abitativa parla di 30mila famiglie in attesa di una casa popolare e "la giunta Veltroni, in otto anni, ne ha costruite solo 3mila - prosegue Mancuso - approvando poi un piano regolatore che prevede 6 milioni di metri cubi di cemento e non un solo metro per l'edilizia popolare". E secondo il Sunia, sindacato degli inquilini e assegnatari, nel 2006 a Roma ci sono state 5.701 esecuzioni, di cui 2.496 per morosità. Non solo. "I soldi che il governo ha distribuito per questa problematica sono comunque pochi: a Roma sono arrivati 40 milioni, hanno comprato 150 case dagli enti". Lunedì sono state consegnate 112 case popolari a Ponte di Nona. Un tampone: "È vergognoso che i cittadini vengano espulsi dalla città e mandati in periferia, senza alcun servizio di appoggio". Anche perchè, in città ci sono oltre 200mila appartamenti sfitti, oltre alle numerose caserme che il ministero sta per passare al demanio. "Il demanio poi farà un accordo con i Comuni per valorizzarle e riutilizzarle. Ecco, l'occupazione che abbiamo fatto a Castro Pretorio era un segnale in questo senso. Ma ai comuni non gli interessa, e pensano a fare housing sociale, per reperire case con i contributi privati. Noi non siamo contrari al misto tra pubblico e privato, ma non possono pensare di dare tutto in mano alle ditte costruttrici", dice Mancuso. Intanto, ieri l'Asia Rdb ha incontrato Mario Falconi, presidente dell'ordine provinciale dei medici: lo scorso 7 febbraio, durante l'esecuzione di uno sfratto al Tuscolano, "l'atteggiamento tenuto dal personale medico è parso spesso complice delle esigenze della proprietà più che garante dei cittadini. La signora Maria Concetta Sisinni, una 77enne invitata dal medico a uscire dalla propria abitazione per effettuare la misurazione della pressione e sfrattata il 1 febbraio", spiegano dal sindacato. Falconi, dal canto suo, si è impegnato far rispettare il codice deontologico e di certificare con chiarezza la condizione fisica degli sfrattati, affinchè non si prestino a tutelare le ragioni della proprietà. Il presidente dell'ordine ha poi parlato della possibilità di fare un esposto nei confronti dei medici, a partire da quello della vicenda della signora Sisinni, che violano il codice deontologico. Dalla presidenza dell'ordine partirà un procedimento a verifica del comportamento tenuto.