Oggi a Ponte Ronca, Zola Predosa, il picchetto anti sfratto è riuscito ad ottenere un rinvio fino al 26 luglio, dopo ore in cui sembrava che non ci fosse via d'uscita.
Una famiglia italiana con due figli, che da anni vivono in una situazione di difficoltà economica.
Una buona notizia, soprattutto perchè sembrava non ci fosse alcuna possibilità di risolvere la situazione, ma che ci lascia sempre più con la convinzione che solo una moratoria di sfratti sgomberi e pignoramenti possa creare le condizioni per frenare ed invertire l'emergenza abitativa.
La situazione di questa famiglia è chiara: senza riuscire ad arrivare all'assegnazione di un alloggio popolare, l'unica soluzione proposta non è una casa pubblica, ma alcuni locali di una parrocchia, non abitativi, che a settembre saranno di nuovo utilizzati ad altri fini.
Le Amministrazioni Comunali, quella di Zola Predosa, vivono senza sapere e potere dare risposte a chi ha bisogno di casa, di reddito, di lavoro.
Per evitare che un'altra famiglia arrivi a vivere l'infinita spirale dell'emergenza abitativa la prossima settimana faremo un'iniziativa sotto il Comune di Zola Predosa.
È previsto per giovedì invece alle 8.00 in via De Pisis 3 il presidio anti sfratto di un'altra famiglia.
Come ha affermato oggi il sindaco di Roma, Marino, dopo aver incontrato i Movimenti di lotta per la casa, il problema degli sfratti e della perdita degli alloggi non può rimanere un problema di ordine pubblico, bensì devono essere le Istituzioni a trovare soluzioni.
Perchè nessuno deve rimanere senza casa. Lotta e partecipa per il diritto all'abitare.
AS.I.A USB BOLOGNA