Emergenza abitativa, la strategia dell’assessore Dhimgjini: Sgomberare famiglie con minori in difficoltà economica.
Ore 17:30 tutti in via Gobetti nel quartiere Corea ( dietro la Pam)
Stamattina, 9 marzo, una squadra di vigili urbani ha sfondato la porta di un alloggio comunale in via Gobetti 29. In quel momento non vi era nessuno all’interno ma solo qualche minuto prima avrebbero trovato Jessica e suo figlio di due anni e mezzo. L’ennesima famiglia in difficoltà economica che nei mesi precedenti alle elezioni comunali decise di occupare un alloggio ERP murato da diversi mesi e non assegnato. Nessuna proposta o soluzione di emergenza, solo l’ordinanza di sgombero firmata dall’assessore Dhimjini. La casa è stata sigillata nuovamente con tutti gli oggetti personali della famiglia all’interno.
Numeri da paura: Livorno è tornata ad essere la capitale degli sfratti, uno su trenta famiglie. Oltre 1200 domande di casa popolare nell’ultimo bando integrativo appena scaduto che si sommano alle 1500 dello scorso bando. Centinaia di pignoramenti in corso e oltre 500 persone censite all’interno delle residenze di soccorso. Una media di 40 sfratti esecutivi con forza pubblica ogni mese. Solo 100 alloggi popolari assegnati ogni anno. Questa in sintesi la situazione del nostro territorio.
In questo contesto si inserisce il gravissimo sgombero di stamattina voluto dal “nostro” assessore.
Le ultime elezioni comunali si svolsero in un clima pesantissimo sul fronte del diritto all’abitare. Dopo le occupazioni di via Giordano Bruno era a tutti chiaro il reperimento di una struttura in grado di tamponare l’emergenza abitativa fosse l’esigenza più impellente. In 9 mesi niente di tutto ciò è stato fatto anzi, l’assessore non è stata in grado di strutturare un progetto serio per il blocco della Chiccaia non prevedendo un eventuale alternativa nel caso in cui, come poi è successo, il primo progetto non fosse approvato.
Di contro si è deciso di colpire le occupazioni abitative inviando lettere di sgombero a tutte quelle famiglie che avevano deciso di occupare per necessità . 150 persone con decine di minori sono state lasciate a marcire in strutture fatiscenti senza proporre alcuna soluzione. La dimostrazione lampante di cosa voglia dire agire secondo la “legalità” . Chi è più forte ( economicamente e politicamente) trova sempre delle scappatoie e a pagarne le conseguenze sono sempre le famiglie, i disoccupati e i lavoratori e i precari.
Non è certo questo il modo per affrontare la grave emergenza abitativa che la nostra città sta attraversando.
Chiediamo che venga fatto un censimento degli attuali occupanti accompagnato da una valutazione, caso per caso, dei requisiti di reddito e della sussistenza o meno di una esecuzione di sfratto avvenuta recentemente. Nel caso in cui i requisiti vengano rispettati chiediamo che sia trovata una soluzione alternativa che permetta alle famiglie interessate di non dormire per strada. L’esistenza di alcune strutture occupate non può diventare l’alibi per giustificare sgomberi e prepotenze da parte del comune.
Oggi ci troviamo alle 17:30 in via Gobetti per un presidio di solidarietà per la famiglia sfrattata. Domani l’appuntamento è alle ore 12 alla stazione di Livorno per partecipare al corteo Regionale contro l’approvazione della legge Saccardi sulla casa.
Comitato diritto all’abitare Ex Caserma Occupata