“ In merito all’attuazione delle disposizioni della richiamata circolare sono pervenuti numerosi quesiti circa l’applicabilità degli istituti giuridici del congedo straordinario di cui all’art. 37 del DPR n. 3/57 e dei permessi brevi disciplinati dall’art. 17 del DPR 395/95, che sono allo stato, oggetto di valutazione anche da parte del Dipartimento della Funzione Pubblica.
Pertanto, nelle more di poter acquisire i necessari chiarimenti sui suddetti criteri di attuazione, la gestione delle richieste di assenze dal servizio per espletare visite, terapie e prestazioni specialistiche sarà effettuata secondo le previgenti disposizioni regolamentari, previo accertamento dei presupposti normativamente prescritti ”
Questo è quanto contenuto nella nota del 28 aprile 2014 del Ministero dell’ Interno a firma del Direttore Centrale e indirizzata a tutti gli Uffici del Personale.
Quindi è assolutamente possibile sospendere o derogare alla Circolare della Funzione Pubblica n. 2/2014 che ha interpretato in modo ancora più restrittivo, contraddittorio e capzioso il contenuto della del D.L. 101/2013 convertito nella legge 125/2013.
Si può, dunque, fare … basta avere la volontà di farlo senza applicare pedissequamente una circolare che in modo restrittivo e, lo ripetiamo, contraddittorio fornisce indicazioni sull’alternativo utilizzo di istituti quali la Banca Ore che come è noto, pur prevista contrattualmente, mai è stata avviata, presso la nostra amministrazione e a quanto ci risulta anche negli altri Ministeri !!! Oppure impone l’utilizzo dei permessi personali o in alternativa dell’art. 18.
Si può e si deve fare ….. al Ministero del Lavoro, come del resto altrove, tanto per dimostrare, per una volta, che questo Ministero non è sempre all’avanguardia solo nell’applicazione di decisioni punitive e/o restrittive, che mettono in difficoltà i lavoratori o peggio ancora ne limitano diritti e tutele.
Nel frattempo continua la raccolta di firme sul testo della petizione formulata dalla USB (già ne sono state raccolte migliaia) e indirizzata al Ministro Madia dove si chiede l’abrogazione del comma 16-bis - art. 4 del decreto legge 101/2013, così come convertito in legge 125/2013 e l’annullamento del DFP n. 2/2014, in quanto rappresentano un vero e proprio attacco alla tutela del diritto alla salute del lavoratore sancito dall’ art. 32 della Costituzione che recita espressamente “ … la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività”.
Roma, 7 maggio 2014
USB/P.I. Coordinamento Nazionale Lavoro e P.S.