Oggi 3 DICEMBRE 2010 i lavoratori ex Lsu ATA che prestano servizio nelle scuole di tutta Italia con mansioni di pulizia e amministrative, insieme con USB, sono scesi nuovamente in piazza nelle principali città del sud, per difendere i loro diritti, - visto che le risorse stanziate nella legge di stabilità, in via di approvazione al Senato, per i servizi di pulizia e segreteria nelle scuole per il 2010 e 2011 sono assolutamente insufficienti e ciò prelude a licenziamenti di circa 13.500 lavoratori - e per denunciare lo sperpero di denaro pubblico, operato con il sistema dell’esternalizzazione dei servizi.
Quella degli ex lsu ATA potremmo definirla la più grossa e la più inutile privatizzazione del mondo della scuola. Ma anche la più sprecona! Infatti abbiamo dimostrato, dati alla mano, che l’assunzione diretta e a tempo indeterminato del personale ex-LSU nei ruoli del MIUR, oltre ai numerosi vantaggi da un punto di vista gestionale legati alla tipicità del lavoro nelle scuole, avrebbe comportato, e comporterebbe, sugli attuali costi che ammontano a circa 360 milioni di euro, un risparmio pari a 74 milioni di euro annui che consentirebbe l’assunzione anche di altro personale precario solo eliminando la costosa intermediazione di manodopera rappresentata dalle aziende aderenti ai consorzi nazionali aggiudicatari dell’appalto e facenti riferimento a lega cooperative, conf cooperative, piccola e media impresa e confindustria.
La politica governativa di tagli alla Scuola e la linea di Cgil Cisl e Uil che difende, a spada tratta, il servizio in appalto e gli interessi delle aziende a continuare a gestire questo affare di circa 400 milioni di euro, rischiano di diventare una formidabile pressa che schiaccerà i lavoratori anziché eliminare gli sprechi e dare stabilità al lavoro e qualità al servizio.
Sono scesi nuovamente in piazza per denunciare e opporsi a questo scandalo e per impedire che siano i lavoratori a pagare i costi della crisi e della mala gestione, per chiedere la revoca dei licenziamenti in atto, lo stanziamento di risorse adeguate, e per programmare la reinternalizzazione dei servizi con l’assunzione diretta nelle fila del personale ATA anche degli ex LSU e il ricorso a forme di prepensionamento per il personale più anziano , eliminando così lo spreco degli appalti e la vergogna dei contratti precari.
Una piattaforma così chiara e trasparente che fa alzare le spalle ai funzionari più disincantati e girare la testa a quelli più ottusi al MIUR. Ai lavoratori non resta che scendere in piazza per richiamare l’attenzione sulla vertenza affinché si scongiurino tali tagli ma anche per protestare contro il patto di ferro MIUR, CGIL, CISL, UIL, CONSORZI e DITTE, che difendono non il lavoro e il servizio, ma gli interessi economici e gli equilibri sindacali , scaricando sulla parte più debole le contraddizioni dei tagli di risorse per i servizi pubblici.
Come dire “in tempi di vacche magre qualcuno vuole continuare a ingrassare e per farlo toglie anche il tozzo di pane a chi già ne aveva poco”.
La cosa che ci sconcerta tutti e che di fronte a tutto ciò il Sottosegretario alla Pubblica istruzione On.Pizza, per non parlare del Ministro Gelmini, non trovino neanche il tempo di concedere un incontro con USB e i lavoratori. Forse per non saper giustificare come mai si preferisce tagliare il lavoro e il servizio e non gli sprechi o come mai si è più occupati a difendere i buoni rapporti con le gerarchie sindacali e i potentati economici anziché pensare alla collettività e ai lavoratori, più impegnati a preparare l’imminente campagna elettorale che a dare giusto conto a tutte le rappresentanze dei lavoratori che oggi vivono nella più completa incertezza sul loro futuro !