L’on. Prisco Sottosegretario di Stato in visita al Comando di Bologna, accompagnato dal Capo Dipartimento prefetto Franceschelli e dal Capo del Corpo ing. Dall’Oppio, ci ha fatto un bel discorsetto motivazionale su come dobbiamo pensarci e forse rappresentarci, dicendo con una certa foga: noi, vigili del fuoco siamo il Real Madrid… una squadra che vince, questo dovete dire a tutti, smettiamola di piangere, di andare con il piattino in mano a chiedere l’elemosina, solo se si è vincenti si ottiene risorse, dobbiamo presentarci bene, comunicare bene e così si ottengono risorse e si vince. Bravo il nostro sottosegretario, quasi ci convinceva con il suo completo azzurro, peccato che molti di noi, da decenni nel Corpo Nazionale, di discorsi ne abbiamo sentiti tanti e forse siamo vecchi per le stronzate motivazionali. La nostra motivazione arriva ogni giorno dalla gratitudine delle persone che soccorriamo, dal sorriso per strada dei bambini che ci salutano nei nostri mezzi rossi, dalla passione per il nostro lavoro in generale, non abbiamo bisogno di pensarci come il Real Madrid, non siamo una squadra miliardaria di prezzolati del calcio, ci pagano poco e ci chiedono tanto, forse siamo più la vercellese. Per rimanere nella metafora, non abbiamo stadi miliardari dove giocare, ma spesso sedi che cadono a pezzi dove lavorare. Passi il discorso motivazionale stile yuppies anni ’80, ma la cosa che ci ha irritato è il riferimento ai piangi miseria, il sottosegretario forse non ci ha ascoltato con la dovuta attenzione, ma gli abbiamo parlato di salute sui luoghi di lavoro, di sedi di servizio inadeguate, di difficoltà degli organici, di mezzi vecchi, di DPI insufficienti. Non certo argomenti da poco, di lana caprina, non è un vuoto lamentarsi, sono oggettive rivendicazioni portate all’attenzione di chi dovrebbe recepirle per portarle all’attenzione del Governo. Evidentemente non è l’epoca di chi ascolta, ma quella di chi parla. Spesso i politici hanno la brutta abitudine di ascoltare poco e parlare troppo, dando pure lezioni di vita, convinti di avere le ricette in tasca. A molti politici piace gloriarsi dei successi ottenuti, ignorando le criticità, perché fa brutto parlare di quello che non va, non si vincono le elezioni con il pessimismo, meglio l’ottimismo un tanto al chilo. Gramsci, un grande politico, diceva: il pessimismo della ragione e l’ottimismo della volontà, che è altra cosa. Nessuna risposta nemmeno sull’INAIL, sull’opportunità di avviare uno studio serio sulle malattie professionali che riguardano la nostra categoria, niente, solo un vago riferimento all’OPERA e a come siamo fortunati ad averla e un riferimento vago ad una non chiara pensione integrativa pagata dallo Stato. Non ci siamo presentati al sottosegretario con il piattino in mano, abbiamo portato alla sua attenzione problemi reali, come quello degli organici, la risposta è stata: che purtroppo non si può anticipare i pensionamenti e questo ci crea un gap difficile da risolvere, tradotto, non si risolve il problema. Sui mezzi invece l’on. Prisco si è speso in uno spot elettorale: asserendo che nella storia repubblicana non si è mai assistito ad investimenti così importanti dedicati ai vigili del fuoco, quando ci si confronta con la storia bisognerebbe essere più umili, abbiamo preso questa dichiarazione per quello che vale, al momento solo promesse, Bologna nei fatti ha il parco mezzi più vecchio d’Italia. Abbiamo sollevato le nostre perplessità sull’acquisto delle auto elettriche e autobotti a GNL, Prisco ci ha risposto che condivide la perplessità, che da parte del Governo c’è il tentativo di intervenire nelle regole stringenti del PNRR per cambiare i parametri e inserire al posto del GNL il biodiesel, però non è certo che si riuscirà, le auto elettriche invece resteranno. Non si è parlato di molto altro, noi abbiamo messo l’accento sul problema degli organici e sostenibilità del soccorso, soprattutto per quanto attiene formazione e mantenimento delle specialità, abbiamo sollevato il problema dell’applicazione della circolare 1 dell’emergenza che prevede una modularità che oggi è inattuabile visti i numeri, l’esperienza dell’alluvione in Emilia Romagna lo ha dimostrato. Avremmo voluto replicare al bel discorso del sottosegretario, ma non c’è stato modo, il sottosegretario si è alzato soddisfatto del suo discorso, ha salutato e con navigata esperienza, inaspettata rapidità, ha guadagnando l’uscita, lasciando parte della platea perplessa, soprattutto confusa dalla metafora sul Real Madrid.
Concludiamo con una citazione tratta da un’intervista di Roberto Benigni, nella quale un giornalista gli chiedeva se si sentiva il Woody Allen italiano, Benigni rispose: che più che Woody Allen lui aspirava a diventare l’Anna Magnani svizzera. A volte una domanda idiota merita una risposta geniale.
Quindi noi vi facciamo la domanda idiota: vi sentite come il Real Madrid? A voi la risposta geniale.