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Dogane Monopoli Sicilia

Sicilia – ADM, budget 2020 alle Dogane Catania: USB non firma nè verbali “creativi” nè accordi in bianco e passa la parola alle lavoratrici e ai lavoratori

Catania,

Era il 20 febbraio 2023 e come Organizzazione Sindacale chiedevamo la convocazione di un incontro sul budget 2020 e di mandare  al personale i prospetti con le attività lavorative.

Una richiesta fatta con una tempistica adeguata per garantire una contrattazione adeguata, scongiurando il rischio che la variabile tempo potesse diventare il solito ricatto che si vede ai tavoli sul fondo: “bisogna fare prendere i soldi ai colleghi!” Per colpa tua non li prendono!”. Una modalità che per quanto ci riguarda mortifica il ruolo di garanzia e vigilanza dei sindacati che non sono nè notai nè tantomeno meri firmatari di cambiali in bianco tenuti ad atti di fede.   

D’altronde  l’accordo nazionale sul budget 2020  era stato già  firmato da un bel pezzo e l’ADM Sicilia aveva assegnato all’UD Catania il fondo di sede sin dallo scorso  3 novembre 2022, rendendolo così formalmente disponibile alla contrattazione.

Per non parlare del fatto che il 2020 è stato un anno in sè eccezionale per il quale la prassi degli accordi anni precedenti non è certamente spendibile come qualcuno vorrebbe far credere. 

Passano le settimane  e arriva la convocazione per lo scorso 27 marzo, a quattro giorni dall’arrivo della nuova Direttrice. Niente male!

Poniamo da subito un problema di trasparenza dei dati, visto che nonostante le nostre plurime ai tavoli e tramite note formali non ci è mai stato fornito un organigramma dell’Ufficio e che durante la scorsa Assemblea del personale del 16 dicembre era emerso  chiaramente “  stress da parte del personale per la mancanza  di una chiara organizzazione dei vari settori, per non parlare della necessità di chiarezza sul punto anche ai fini delle norme in tema di infortunio e del tragitto casa- lavoro”.

Chiediamo gli ordini di servizio, la premessa di trasparenza indispensabile oltre che il presupposto formale previsto dall’Accordo nazionale per remunerare diverse voci.

Durante la riunione emergono diverse questioni sulle quali pensiamo sia necessaria una discussione e non un prendere o lasciare frettoloso.

Le attività antifrode ( visto che sono stati considerati solo 18 giorni di lavoro),  l’indennità per i cassieri, l’elenco dei responsabili- referenti  premiati con una voce ad hoc, l’indicazione dei nominativi premiati voce per voce ( sono soldi pubblici quindi la figlia di fico della privacy non esiste), la garanzia sul divieto di cumulo delle indennità .

Nulla di tutto ciò viene risolto o formalizzato per iscritto e la discussione si incentra solo sull’aumento dell’aliquota per il personale in presenza da 1 € proposta da parte pubblica a €. 2.50 proposta dalla RSU. In questo deserto di certezze e di ascolto ci appelliamo ai principi di democrazia economica delle performance.

A chi ci inveiva contro per il nostro dissenso all’accordo abbiamo più volte evidenziato che gli accordi sono composti da varie voci e che decidere solo su una voce mentre tutto il resto non è nè chiaro nè equo non rende un buon servigio alla rappresentanza sindacale.

A tutto ciò si aggiunga, che il lavoro in presenza sic et simpliciter estratto da presenze assenze non è in sè garanzia di alcun merito ( già diverso sarebbe stato valorizzare chi tramite turnazione ha garantito i rapporti con l’utenza e gli spedizionieri assumendosi un rischio in piena pandemia o chi ha garantito tramite ODS  i c.d. servizi indifferibili) e che non vorremmo passasse l’idea che chi lavora in smart non produce. Idea fortemente pericolosa e altamente strisciante dentro le Dogane, che viola il principio di parità normativa e retributiva prevista dalla legge sul lavoro agile, oltre che il CCNL sottoscritto lo scorso 9 maggio. Per non parlare del fatto che nel 2020 il lavoro agile fosse la modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa. Certo, vedersi scritto in un verbale che nel 2020 c’è stata “assenza di attività lavorativa” fa venire i brividi.

Una discussione surreale, nella quale non sono mancate le rimostranze contro USB da parte della Direttrice. USB che sarà pure precisina e fissata con le regole ma che non si è mai allontanata dalla trattativa mentre intorno era un andirivieni di sindacalisti che andavano e venivano dalla riunione, delegandosi a vicenda.

Per circa un’ora noi esprimiamo il nostro no alla proposta e dichiariamo che non sussistono le condizioni per la firma. Insieme a noi due sigle sindacali. Siamo al tre si e tre no: un 50 % che crea un empasse, visto che nè la Direttrice nè le parti sindacali che hanno dato ok alla firma si pongono la questione che forse non è il caso di andare avanti con una maggioranza così risicata.

Pur di superare l’empasse e ribadendo sia la richiesta di organigramma  che il nostro NO dichiariamo che porteremo la proposta di accordo in Assemblea dando voce alle lavoratrici e ai lavoratori.

Il giorno dopo l’incontro  iniziano ad arrivare i distinguo e chi era tanto convinto di firmare, assumendosi la responsabilità di vanificare  la creazione  di  un fronte sindacale compatto per il quale il metodo ( la trasparenza) non può prescindere dal merito ( l’accordo),  non lo è più e pone le stesse pregiudiziali che noi abbiamo posto all’inizio della riunione.

Insomma un tram chiamato verbale sindacale.

Noi non ci stiamo  e per queste ragioni  USB non solo non ha firmato  la proposta di accordo e ne discuterà  per trasparenza col personale in Assemblea ma non ha neanche sottoscritto  il verbale, che deve fare fede di quello che si dice negli incontri, specie laddove quello che si è detto e deciso con queste maggioranze che magicamente svaniscono non ha consentito una discussione in tempo reale e ha creato il famoso prendere o lasciare,  ignorando i due terzi delle richieste di chi non voleva firmare l’accordo.

Vi aspettiamo in Assemblea il prossimo giovedì 6 aprile dalle h. 9 alle h.11.

Sarà possibile partecipare sia in presenza che on line collegandosi al link che troverete in allegato.

Alleghiamo:

  1. Il prospetto di accordo scaturito  dalla riunione;
  2. La convocazione Assemblea USB del prossimo 6 aprile;
  3. L’organigramma (senza nominativi) trasmesso dalla Direzione solo dopo plurime richieste;
  4. La nota USB  di mancata sottoscrizione del verbale incontro 27 marzo 2023

Siateci!

USB PI Agenzie Fiscali Sicilia