Nell’arco di un paio di mesi, tra la fine dello scorso anno e l’inizio dell’anno in corso abbiamo assistito in Sicilia ad almeno 11 provvedimenti di Distacco.
Per la precisione 4 di questi Distacchi sono stati effettuati su disposizione della superiore Direzione Centrale mentre i restanti 7 hanno riguardato spostamenti intra-regionali.
Come USB non possiamo che essere contenti che il personale assegnato a questa Direzione venga aumentato di numero e che le richieste di trasferimento di alcuni colleghi siano state positivamente accolte ma allo stesso tempo non possiamo non chiederci se tutte le richieste presentate a questa Direzione Territoriale abbiano trovato analogo accoglimento e in caso contrario quali siano stati i criteri oggettivi alla base di tali esclusioni.
In particolare, a fronte di plurime richieste sindacali sull’attivazione di un confronto sindacale sulla mobilità regionale (9 maggio 2023- 18 luglio 2023- 18 ottobre 2023 e da ultimo 16 gennaio 2024), e stante un ultimo accordo regionale siglato nel lontano 2019, gli spostamenti nella regione sono stati effettuati al di fuori di procedure regolamentate.
Se è certamente vero che questi provvedimenti, tutti accolti alla velocità della luce, siano stati effettuati sulla base “delle esigenze organizzative e del fabbisogno degli Uffici” è pur altrettanto vero che il fabbisogno di alcune sedi verso le quali sia possibile adottare tali atti ( che essendo fuori da ogni procedura sono avvolti dalla totale segretezza nei confronti del personale) siano fattori preventivamente conoscibili e non circostanze rilevanti solo quando domanda e offerta si incontrano.
Non a caso nelle procedure di mobilità sono preventivamente indicati non solo i criteri coi relativi punteggi ma anche i numeri dei posti in entrata e in uscita per ogni sede.
Non solo: solo grazie a una procedura è possibile avere la garanzia di una data certa (e dunque della sussistenza comparativa tra presupposti), solo grazie a una rilevazione preventiva è possibile avere un quadro fotografico e attivare un meccanismo di emersione delle esigenze e non solo di chi, magari animato da spirito di iniziativa o bisogno, supera in volata quelli che per rispetto delle regole generali aspettano il loro turno.
Da mesi ormai diciamo che Amministrazioni e Sindacati debbano mirare a un modello da palazzo di vetro, dove il singolo non è nè lasciato solo nella libera iniziativa individuale (che talora si traduce in un corpo a corpo col proprio diretto Responsabile) nè lasciato a bagno maria … solo una procedura valevole erga omnes e con criteri chiari e trasparenti può scongiurare il fondato timore che alcune richieste siano rimaste nella casella di posta in entrata e altre si siano concretizzate in provvedimenti ufficiali.
Per queste ragioni vogliamo farci per l’ennesima volta portavoci di principi sacrosanti quali quello della trasparenza e della parità di trattamento: se l’Amministrazione ha deciso di venire incontro alle esigenze delle colleghe e dei colleghi deve farlo nei confronti di tutti quello che lo chiedono e non di una parte del personale.
Il sacrosanto principio di buon andamento amministrativo a noi opposto dalla Direzione alla nostra ultima richiesta del 16 gennaio è tanto sacrosanto quanto a evidenza pubblica.
Rispetto all’obiezione, invero già posta sin dallo scorso luglio da parte dei vertici dell’Agenzia, sull’attesa della riorganizzazione, noi non possiamo che ribadire quanto già detto ai tavoli sindacali: subordinare la mobilità regionale del personale al compimento di un processo ancora neanche iniziato e che, per forza di cose, non potrà che essere lungo ed articolato, rischia di lasciare in sospeso le legittime aspirazioni del personale alla conciliazione tra esigenze familiari, personali e lavorative, per di più in una Regione caratterizzata da una disastrosa situazione viaria e dalla scarsità di trasporti pubblici.
D’altronde, non vogliamo nemmeno trovarci nella condizione di accettare supinamente che le carenze di organico negli Uffici si traducano per qualcuno in una condizione di eterna inamovibilità.
Per questo pensiamo che, ove necessario, si debba procedere con interpelli nazionali per la ricerca di risorse aggiuntive.
L’ultimo bando di concorso non fa ben sperare, visto che non sono previsti posti per la Sicilia, il penultimo era prioritariamente orientato sul Canale di Sicilia.
Non vorremmo essere ancora una volta facili profeti di storture alle quali poi vanno messi in corsa i correttivi.
USB P.I. Agenzie Fiscali Sicilia